Il ministro degli Esteri Emma Bonino il 16 dicembre scorso ha annunciato un trasferimento in Sicilia di parte dell’arsenale chimico siriano finalizzato al disarmo del regime di Bashar Al-Assad. Quale sarà il porto designato per l’arrivo delle scorie? E quando avverrà?
Queste le domande posta dal vice presidente dell’Ars Antonio Venturino che sostiene sia “inconcepibile che la nostra terra debba attrarre la nostra terra debba attrarre l’interesse internazionale con l’avallo della Farnesina solo quando si tratta di fare da base per qualcosa di pericoloso, tossico e delicato per gli equilibri internazionali”
Venturino interroga il presidente Crocetta affinchè si chiarisca quanto succederà : “L’intera popolazione isolana ad oggi non conosce quale sarà il porto siciliano ove avverrà il passaggio dell’arsenale chimico, dalle navi norvegesi e danesi a quella americana, che risulta non essere ancora oggi salpata”.
Il parlamentare chiede inoltre chiarezza su “quale sia il porto prescelto, la data di arrivo in Sicilia di tali armi e la data della loro relativa permanenza oltre che le precauzioni e cautele per il periodo della custodia e soprattutto quali i concreti rischi connessi all’operazione”.