“In questa Finanziaria ci sono interventi che cambiano il volto e la storia della Sicilia”. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha approfittato del suo intervento in Aula nel corso della seduta per la discussione di Bilancio e Finanziaria, per raccontare il lavoro svolto dal Governo sui documenti contabili e per rispondere alle tante accuse degli ultimi giorni, dopo la bocciatura del testo sulla riforma delle Province, da parte anche della sua maggioranza.
“Questa Finanziaria – ha detto Crocetta – non sarà epocale, ma introduce chiari elementi di rottura. La Finanziaria deve avere un’anima, non può essere solo il frutto di calcoli ragionieristici. Ovviamente nessuna legge è perfetta, ma noi operiamo nel contesto della realtà. E a volte il Governo deve fare la parte del cattivo, dicendo no all’ingresso di certi soggetti nella spesa pubblica. Nelle scorse Finanziarie si spendeva anche oltre i limiti consentiti, si stabilizzava chiunque. Questa finanziaria pone fine a questa tradizione”.
Si è difeso poi il presidente della Regione da alcune delle accuse che ha sentito nei giorni scorsi: “La polemica sui Fondi sottratti alla Famiglia e trasferiti alla Sanità? Non esiste. Erano somme in capitoli non strettamente di competenza della Famiglia. Dobbiamo finirla col vecchio approccio assistenzialista. Questi testi li abbiamo concordati con le parti sociali, non sono il frutto di incontri segreti con Confindustria, con cui invece siamo impegnati sul piano della lotta alla mafia. Noi abbiamo una responsabilità non solo nei confronti del presente, ma soprattutto rispetto alla storia. Non possiamo condannare i nostri giovani a restare senza lavoro”.
“Qualcuno – chiosa il governatore – dice addirittura che avremmo aumentato le tasse. Ma quali tasse avremmo aumentato? E chi ha criticato i contributi sul buono scuola forse dimentica che negli anni passati questi Fondi non esistevano proprio. Abbiamo cercato di introdurre delle norme contro la povertà. Non bastano? Certo che non bastano. Non bastano mai. Ma questo bilancio ha dovuto apportare enormi tagli”.
E non si è tirato indietro il presidente Crocetta quando ha deciso di parlare dei presunti accordi con il Nuovo centrodestra per trovare una maggioranza più sicura e stabile per l’approvazione di Bilancio e Finanziaria: “Le grandi riforme si fanno tutti insieme. Qualcuno parla addirittura di andare alle elezioni. C’è davvero chi pensa se si votasse domani di poter avere una maggioranza? Forse è meglio che tutti facciano uno sforzo di umiltà e si inizi un confronto serio. Per capirci, se c’è un partito che apre alle riforme, dovrei dire di no perché si parlerebbe di inciucio? Io non la penso così. Poi, chiunque voglia prendere le distanze, lo faccia”.
“Qualcuno pensa che Crocetta faccia schifo? Bene. Ma io non penso di essere il peggior presidente della storia della Sicilia”, ha concluso il presidente della Regione.