Si è chiusa con un caloroso e prolungato applauso del pubblico la proiezione del film “Ore diciotto in punto” di Giuseppe Gigliorosso. La sala De Seta, nel suggestivo scenario dei Cantieri Culturali della Zisa, era piena di gente per l’evento, selezionato per essere inserito all’interno delle manifestazioni offerte gratuitamente dal Comune di Palermo per le feste natalizie. Tra i tanti volti anche alcuni ben noti al pubblico, come Valentino Picone, che è stato uno dei sostenitori di questo splendido progetto made in Sicily, che ha visto il cast impegnato in sette mesi di riprese più due anni circa di lavorazione totale, ma che soprattutto ha coinvolto tutti i collaboratori del film in veste di produttori. Perché il grande miracolo di “Ore diciotto in punto” è proprio quello di essere nato, in questo periodo in cui la cultura sembra boccheggiare, a costo zero, senza alcun finanziamento pubblico e completamente autoprodotto.
La sceneggiatura, scritta da Giuseppe Gigliorosso e dalla scrittrice Valentina Gebbia (che interpreta anche il personaggio di Duchessa), è una favola senza tempo ma mai scontata, di quelle favole che fanno bene al cuore e che ci ricordano che la vita va vissuta intensamente, che le regole esistono solo nella nostra mente e che il destino è sempre nelle nostre mani. Nicola (un ottimo Salvo Piparo) è un barbone palermitano deciso a farla finita. Ma la sua ora, le fatidiche diciotto in punto del titolo, sebbene scritta sui fogli del bizzarro ufficio “celeste” dedicato ai suicidi (i cui impiegati sono i magnifici Paride Benassai, Lollo Franco, Giuseppe Santostefano, Stefania Blandeburgo, Ernesto Maria Ponte e Marco Correnti), forse non è ancora venuta. Ciò che sembrava stabilito viene scombinato, e il luogo e il momento della fine diventano luogo e momento dell’inizio. L’incontro con Stella, interpretata da Roberta Murgia, darà il via a una serie di disvelamenti continui, di nuove occasioni e di cambiamenti, nei quali metterà lo zampino la barbona Duchessa, amica e “protettrice” di Nicola. Sullo sfondo, una vibrante Palermo è viva protagonista che accompagna i personaggi nei loro spostamenti, con le vertiginose e affascinati altezze di Castello Utveggio, con la lussureggiante flora dell’Orto Botanico, con le luci dei suoi storici teatri, ma anche con il degrado e le palazzine sgretolate del centro storico.
Il film soffre un po’ dei tanti tagli di montaggio, necessari per rendere la pellicola adatta ai tempi della proiezione cinematografica, che comprimono a volte alcune situazioni e personaggi, ma è nel complesso un bellissimo lavoro. Il messaggio arriva dritto al cuore, lasciando una scia di felicità e riportando alla nostra memoria la certezza che la bellezza salverà il mondo. La bellezza di un prato fiorito e di una corsa da bambini. La bellezza di un colonnato illuminato dalla luna, di una città che riposa tra cielo e mare. La bellezza che si sprigiona dai tasti di un pianoforte e che commuove qualsiasi uomo, di qualunque età, istruzione o condizione sociale.
“Ore diciotto in punto” è stato selezionato al Taormina Film Festival, ha vinto il premio per la migliore regia al Festival dell’Arte Cinematografica di Imperia e il premio del pubblico allo Sciacca Film Fest. La prossima tappa sarà Roma, dove il film sarà proiettato alla Scuola di Cinematografia Roberto Rossellini davanti a un pubblico di addetti ai lavori e distributori. La speranza di questa coraggiosa sfida siciliana è quella di trovare un distributore per poter approdare sugli schermi cinematografici o televisivi. Un’opportunità che premierebbe il grande lavoro svolto e le professionalità, tante, che si sono messe in gioco per realizzare questo sogno siciliano.