La fine di un anno e l’inizio di quello successivo è il momento ideale per un bilancio. E così ha fatto Giuseppe Iachini, che ha tirato le somme dei suoi primi due mesi e mezzo da allenatore del Palermo in un’intervista al sito ufficiale della società.
Il tecnico conosce molto bene il campionato cadetto avendolo conquistato più volte, da giocatore prima e da allenatore poi, ed è soddisfatto della “disponibilità dei ragazzi al sacrificio in un campionato come quello di serie B dove troviamo, di settimana in settimana, squadre aggressive che non ci permettono di fare gioco, che si chiudono benissimo, brave a spezzettare il nostro gioco. Per questo motivo noi dobbiamo essere ancora più bravi quando siamo in possesso palla e nei movimenti senza. Il recupero da una posizione di partenza difficile verso una molto importante è un’ulteriore nota di merito alla squadra”.
Subentrando a campionato in corso, Iachini si è trovato a lavorare con un gruppo costruito per altre esigenze tattiche: “Io ho cercato di portare quelle che sono le mie esperienze – ha spiegato Iachini -. Tutte le squadre che si trovano nelle zone alte della classifica hanno avuto la possibilità di lavorare insieme sin dal ritiro estivo, costruendo un gruppo. Senza dimenticare che alcune lavorano insieme da più anni e quindi c’è conoscenza maggiore. Dal mio arrivo ho dovuto cercare di creare un’organizzazione tale che permettesse di avere un giusto equilibrio nelle due fasi – ha aggiunto -, di possesso e non possesso, e che ci portasse a prendere meno gol e a essere più prolifici davanti, cercando di coniugare i risultati visto il dodicesimo posto al momento del mio arrivo che ci imponeva una risalita veloce”.
Sulle prestazioni dei singoli non si è sbilanciato, con un’unica eccezione: “Non c’è un giocatore in particolare dal quale mi aspetto di più o che mi ha deluso in questo primo scorcio di stagione, perché tutti hanno dato il massimo. Belotti ha destato un’ottima impressione, forse perché non era un giocatore molto conosciuto. E questo fa molto ben sperare per il suo futuro”.
Un ringraziamento anche all’ambiente per il costante sostegno alla squadra: “Il pubblico di Palermo è sempre caldo e affettuoso. Se sono sceso in serie B è proprio perché conoscevo questo ambiente e l’affetto della gente. Senza dimenticare il rapporto con il presidente Zamparini con il quale ci conosciamo da tempo. Tutto questo ha fatto sì che io tornassi per dare il mio contributo affinché la squadra risalisse tornando in posizioni più consone al suo blasone”.
“L’auspicio per il prossimo anno – ha concluso Iachini – è cercare di lavorare sempre meglio, facendo in modo che il gruppo cresca sempre più e che la squadra diventi finalmente figlia del suo allenatore. Ai tifosi non posso chiedere più di quanto non ci stiano già dando e quindi di continuare a seguire la squadra sostenendoci sempre, perché abbiamo bisogno anche di loro per poter tornare in serie A”.