Non c’è alcuna prova documentata di miglioramenti reali nei pazienti sottoposti al trattamento stamina. È quanto appare dalle 36 schede di sintesi delle cartelle cliniche elaborate dagli Spedali Riuniti di Brescia e consegnate agli esperti del primo Comitato istituito dal ministero della Salute. Si tratta di 21 bambini e 15 adulti per i quali sono state prodotte altrettante schede sintetiche, materiale che non è accompagnato da alcun dato di analisi di laboratorio o di altro tipo come elettroencefalogramma, ecografie o semplici valutazioni di miglioramento o peggioramento che i medici elaborano con scale specifiche.
Fra le malattie trattate nei pazienti pediatrici compaiono due casi di Morbo di Krabbe, sette di Sma, ben 6 casi di Morbo di Nieman Pic, Morbo di Tay-Sachs, e due casi di Leucodistrofia Metacromatica. Per altri bambini sono state chieste cure perché affetti dal Morbo di Sandhoff, e in due casi da Encefalopatia Neonatale. Fra gli adulti compare la Sindrome di Kennedy, cinque casi di Sla, cinque di Morbo di Parkinson, parchinsonismo atipico, Slerosi Multipla, un caso di Sma tipo 3 e atrofia multisistemica.
Gli esperti della Commissione hanno ricevuto da Brescia quindi solo una estrema sintesi delle già lacunose cartelle cliniche a disposizione. Nel materiale sono riportati solo alcuni casi di miglioramento auto valutato dal paziente o dalla famiglia, ma non certificato dalle analisi.
Nella maggior parte delle schede non vengono riportati effetti collaterali alle infusioni alle quali sono stati sottoposti i malati, ma negli aggiornamenti più recenti, fermi al 25 novembre, non si registrano miglioramenti.
Del tutto contrari i genitori dei bambini in cura che hanno indetto un incontro con la stampa per sabato a Roma, dal titolo “Chi ha paura della verità su Stamina?”, invitando anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Hanno annunciato che mostreranno ai giornalisti certificati ed esami medici e saranno presenti anche due medici che hanno in cura i bambini, Marcello Villanova (neurologo dell’ospedale Nigrisoli di Bologna) e Imma Florio (pediatra di Sofia, la bimba diventata simbolo della lotta pro-Stamina), per “un confronto diretto che possa finalmente chiarire la realtà dei fatti e porre al centro della questione la tutela della dignità dei malati”.
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Oltre 34 anni or sono sono stata curata da epatite virale (diagnosticata con esame del sangue) con un "metodo alternativo", mai riconosciuto dagli organismi ufficiali. Guarii perfettamente, senza alcun effetto collaterale in soli dieci giorni e con costi infinitamente più contenuti rispetto a quelli della terapia ufficiale riconosciuta dal ministero. Il medico che mi curo' su responsabilità' di mio padre e' deceduto a otre ottant'anni senza ottenere l'omologazioned le suo protocollo, nonostante la sperimentazione scientifica condotta dal 1948 in poi ed i numerosi casi clinici risolti. Il Dr. Antonio Fuccillo non approfitto' mai economicamente della sua cura, che era economica quanto efficace, guadagnandosi soltanto la gratitudine dei pazienti, diventati sempre più' numerosi solo per la fama acquisita dal medico con il passa parola.
Scrivo tutto questo perché ritengo importante segnalare la necessità di separare sempre gli aspetti economici delle attività' mediche da quelli scientifici. A me pare improprio e pericoloso (e salvo prova contraria certa anche immorale) condannare la proposta di un metodo di cura innovativo solo a causa di comportamenti non corretti di chi lo detiene. L'efficacia o meno della cura ha poco a che fare con il disinteresse di chi la propone, ed è quanto meno sospetto il comportamento di chi confonde i due piani. Sussiste invece sempre il dovere di procedere alla sperimentazione nei tempi e nei modi opportuni e giusti anche in considerazione delle speranze di chi non ha alcuna altra speranza! Chi può infatti onestamente sostenere che nel campo della medicina 'omologata' non ci sono interessi economici rilevanti e comportamenti scorretti?!? ... Inoltre non sempre anche i protocolli ufficiali conseguono la guarigione dei pazienti (pur garantendo fama, guadagni e lauti introiti a medici, case farmaceutiche e strutture cliniche ... ) Sostenere chi soffre e' un dovere morale ineludibile e certamente di priorità' superiore a quella di combattere truffe e comportamenti inadeguati. Questi sono rispettivamente i compiti, diversi e separati, delle autorità preposte alla sanità ed alla giustizia! Ognuno faccia la sua parte senza confusione di ruoli e responsabilità.