Aumentano del 4,5 per cento le immatricolazioni nell’ateneo palermitano: i nuovi iscritti nell’anno accademico 2013-2014 sono 8.451 contro gli 8.086 dello anno precedente. 1604 posti saranno assegnati dall’ateneo a seguito degli scorrimenti effettuati al 18 dicembre nelle graduatorie per l’accesso ai corsi di laurea, in relazione alle domande presentate, in ordine di tempo, dai candidati risultati idonei.
Il rettore Robero Lagalla alla conferenza di chiusura dell’anno accademico a Palazzo Steri era soddisfatto: Il dato è confortante in un contesto in cui occorre segnalate le difficoltà che possiede il sistema universitario”.
“Il numero chiuso – ha aggiunto parlando del sistema di accesso all’Ateneo – è l’esito di obblighi di legge che ci induce a regolare il numero dei docenti con la densità delle classi, cioè con il numero di studenti presenti in ogni classe di laurea”
I dati seppur non definitivi indicano un aumento di iscrizioni nelle facoltà di Agraria (357 contro i 251 del 2012-2013), Ingegneria (1300, erano 1209 lo scorso anno) Scienze della Formazione (1464 , erano 1345), Giurisprudenza (1059, contro 994) e Scienze matematiche, fisiche e naturali (687, contro 598), Scienze Motorie (327, contro 317) e Scienze Politiche (396, contro 310). Calano, invece, gli iscritti ad Architettura (sono stati 358 contro i 398 dell’anno precedente), Lettere (670, contro 680), Economia (878, contro 915), Farmacia (264 contro 288) e Medicina (691 contro 781).
“L’ università di Palermo cambia in coerenza con le previsioni della legge Gelmini e dice addio al modello storicamente consolidato della facoltà”: l’Ateneo ha da poco istituito 5 scuole da cui dipendono dipartimenti e corsi di studio. Il piano di riorganizzazione riguarda anche le biblioteche; saranno ridotte dalle attuali 34 a 19 e confluiranno nelle neonate scuole. Per gli studenti almeno per il momento non dovrebbe cambiare nulla e in viale delle scienze, assicurano dal rettorato, “ciascuna facoltà manterrà la propria segreteria”.
Nonostante la riorganizzazione, il personale non sarà ridotto: “Non ci sarà nessun esubero – ha assicurato il direttore generale dell’Ateneo Antonio Valenti – anzi andrebbe incrementato, comunque sarà formato con corsi ad hoc”.
Lagalla ha anche sottolineato che “l’istituzione delle scuole ha consentito di razionalizzare l’impiego del personale e le risorse economiche. Non cambierà nulla nemmeno per quanto riguarda i titoli accedemici – assicura il rettore – stiamo cercando di far cambiare meno possibile la vita degli studenti”.
L’università di Palermo infine ridurrà le spese per il personale (-3,72%), funzionamento (-5,93%) e didattica (-5,65) rispetto al 2013.