Prosegue la polemica sulle assicurazioni sanitarie in Sicilia. Dopo la conferenza stampa del manager del Civico, Carmelo Pullara, il presidente della Regione Rosario Crocetta torna sulla vicenda della gara da 160 milioni di euro per le assicurazioni delle aziende sanitarie revocata nei giorni scorsi. “Sono in molti a straparlare concentrandosi solo sul rito formale dell’appalto, che al vaglio delle autorità competenti presenta qualche sbavatura. Solo che – precisa in una nota il governatore – nessuno si concentra sull’unica verità di questo appalto: la totale inutilità. È un gioco degli inganni dove tutto vuole sembrare perfetto, c’è però una sola grande imperfezione, la Regione non se ne fa assolutamente nulla di quella assicurazione, spendendo soldi per raggiungere obiettivi che possono essere raggiunti con un impiego di fondi di gran lunga inferiore”.
Secondo l’assessorato alla Salute, che ha effettuato uno studio sugli importi dei sinistri liquidati dal 2002 al 2011, quindi in 10 anni, “l’importo liquidato complessivo che ne deriva è di 76 milioni 724 mila euro. Cioè in totale il rischio medio annuo è di circa 8 milioni di euro. Voglio far notare – prosegue Crocetta – che quando la giunta chiese la valutazione di congruità della gara, questa venne espressa dal broker che l’aveva concepita. In pratica i responsabili della gara non hanno risposto alla domanda di congruità e convenienza dell’appalto, fidandosi ciecamente di un parere esterno all’amministrazione”.
E con riferimento alla conferenza stampa di ieri del commissario straordinario dell’azienda Arnas Civico, Pullara, (a cui aveva già risposto l’assessore Lucia Borsellino, definendola “irrituale”) il presidente ha aggiunto: “Potremmo dire tante altre cose ma la virtù dei saggi è quella di sapere attendere. Quello che rimane chiaro, al di là delle vicende giudiziarie e legali che si potranno sviluppare o meno, è che con 160 milioni di euro noi avremmo potuto coprire il nostro rischio assicurativo per 20 anni, mentre col metodo che si è scelto in 20 anni avremmo dovuto spendere circa un miliardo di euro. Sinceramente ci saremmo aspettati più prudenti silenzi soprattutto da parte di chi ha il dovere di fare un’analisi attenta del procedimento di gara sulla base delle osservazioni del governo. C’è invece qualcuno che si spinge oltre le proprie competenze, ritenendo che alcune scelte possano essere fatte dai dirigenti, che hanno il dovere invece di rispondere alle indicazioni del governo”.
“Il tempo degli sprechi è finito – ha concluso Crocetta – e a questa logica dovranno tutti adattarsi, anche i più incalliti che non possono pensare esista un mondo di sprovveduti e che la politica sia costituita da ciechi, sordi e muti. Non è questo il nostro caso. Chi pensa di volersi sostituire alle decisioni proprie del governo e non è d’accordo, prenda le conseguenti e coerenti decisioni perchè le leggi distinguono molto bene le competenze dei dirigenti da quelle degli amministratori, questi ultimi danno gli indirizzi e i dirigenti portano avanti in maniera indipendente gli indirizzi del governo. La gara per noi è incongrua e non conveniente, abbiamo avviato il procedimento di disdetta e non possiamo assistere scandalosamente alle affermazioni di alcuni dirigenti che difendono taluni privati in contrasto totale con gli interessi pubblici”.