Il bilancio della strage è di almeno 40 morti e 130 feriti. Un attacco nella notte ha colpito il quartier generele delle forze di polizia egiziane a Mansoura, nel nord del Paese. A rendere nota la notizia il ministero della Salute. Tra i 14 morti gli agenti di polizia dovrebbero, almeno secondo quanto riportano le agenzie di stampa locali, essere 8.
Il giornale egiziano al-Ahram riporta una prima dinamica della ricostruzione secondo cui sarebbero esplosi contemporaneamente ordigni posizionati all’interno dell’edificio e in un’autobomba poco lontano dalla caserma. La tv di Stato egiziana ha inoltre confermato che è rimasto ferito nell’esplosione Omar al-Shawafadi, capo della direzione di sicurezza a Mansoura.
Dura la reazione del premier Hazem al-Beblawi “I responsabili dell’attacco vogliono distruggere il futuro del nostro Paese”, che bolla l’accaduto come un atto di terrorismo “volto ad ostacolare la road map” costruita dopo la destituzione del 3 luglio del presidente Mohamed Morsi. Secondo alcune organi di stampa locale si tratterebbe del peggiore attentato terroristico dalla destituzione di Morsi.
L’attacco è stato lanciato a pochi giorni dalle minacce del gruppo Ansar Beit al-Maqdis di una nuova serie di attentati contro militari e poliziotti egiziani accusati di essere infedeli perché fedeli ad un regime laico. “Gli atti terroristici dei Fratelli musulmani non piegheranno – ha detot il premier egiziano – la nostra determinazione ad andare avanti con la realizzazione della road map e non scoraggeranno la gente ad andare in massa alle urne durante il referendum sulla costituzione”.