Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, incontra la stampa per i tradizionali auguri di fine anno e lancia una reprimenda “a parte della stampa nazionale che da qualche giorno ha dato il via a un attacco concentrico, com’è avvenuto per esempio al Tg4, perché non è andato giù a qualcuno che il Parlamento siciliano abbia applicato il decreto Monti sul contenimento della spesa. La Sicilia deve essere insomma la Cenerentola, l’esempio cattivo da aggredire: io a questo ragionamento non ci sto. Sono pronto a confrontarmi in un dibattito pubblico”.
“Quando al Senato, come promesso, diminuiranno il costo della burocrazia anche noi lo faremo – ha aggiunto Ardizzone -. La burocrazia, dal segretario generale agli assistenti parlamentari, è regolata da contratti di diritto pubblico. La politica con questo non c’entra niente: noi dovevamo ridurre il costo dei parlamentari e lo abbiamo fatto applicando il decreto Monti, ci volete dare atto di questo?”.
Ardizzone ha poi voluto rassicurare i giornalisti presenti sull’approvazione della manovra finanziaria entro il 31 dicembre: “Bilancio e legge di stabilità saranno incardinati in aula entro il 31 per mettere in sicurezza i conti della Regione”.
“In Consiglio di presidenza ho accennato un nuovo regolamento per porre dei paletti al numero dei componenti dell’ufficio di Presidenza – ha aggiunto il presidente del’Ars -. Dal ’96 in poi la composizione dell’Ufficio di presidenza è variata in base alla scomposizione dei gruppi, mentre prima il numero era fisso”.
Infine, sulla quota di indennità regionale non tassabile, Ardizzone ha precisato: “Sarà tra i 4 e i 4.500 euro la quota non tassabile dell’indennità dei parlamentari regionali, mentre il resto degli 11.100 lordi mensili, cifra stabilita dalla legge sulla spending review approvata dall’aula che ha così recepito l’indicazione del decreto Monti, sarà tassabile”.
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