Il made in Italy segna un altro importante record: sulle tavole di tutto il mondo si mangerà e berrà italiano. Le esportazioni italiane di vino, spumante, liquori, grappe panettoni, formaggi, salumi e pasta ha superato i 2,7 miliardi di euro, in base alle proiezioni relative al mese di dicembre 2013. Coldiretti ha sottolineato il successo dei prodotti alimentari del Belpaese all’estero dove la domanda dei prodotti tipici italiani è in continua crescita.
A concorrere alla crescita dell’export sono i prodotti della tradizione del Natale: lo spumante cresce del 16 per cento, i panettoni aumentano al 14 per cento, i vini all’8 per cento. Ma anche il cibo registra ottimi risultati crescono i salumi del 5 per cento, la pasta del 4 per cento, i formaggi del 3 per cento: questi i dati elaborati da Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2012.
Diventa quindi ufficiale: lo spumante scalza lo champagne. “Un successo che è anche il frutto della crescita negli Stati Uniti, +24 per cento – afferma Coldiretti – che si confermano principale importatore, ma le bollicine vanno più forte anche in Russia, +31 per cento) e nel Regno Unito (+50 per cento), mentre in Cina gli acquisti sono addirittura raddoppiati. Si tratta di risultati che – precisa la Coldiretti – trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export. Ad essere molto richiesti sono anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento del 14 per cento in valore. Ma vanno bene anche i salumi, con una crescita del 5 per cento. Tiene anche la domanda di formaggi italiani – continui Coldiretti – che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 3 per cento e si stima che nel mese di Natale saranno spesi all’estero oltre 180 milioni di euro per gustarli, con il parmigiano reggiano ed il grana padano in testa. Sulle tavole mondiali delle feste si mangerà anche molta pasta italiana per effetto di un aumento delle esportazioni del 4 per cento in valore”.
Coldiretti lancia però l’allarme “agropirateria”. Secondo Coldiretti, infatti, i falsi prodotti italiani fatturano 60 miliardi di euro e sono falsi almeno tre prodotti su quattro di presunta origine italiana. “Un fenomeno che frena la diffusione del made in Italy e che è causa di danni economici, ma anche di immagine. Il rischio reale è – conclude Coldiretti – che si radichi nelle tavole internazionali un falso made in Italy che toglie spazio di mercato a quello autentico e banalizza le specialita’ nostrane frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili”.