È morto a Montreal “don” Vito Rizzuto, 67 anni, a capo di una famiglia italiana di mafiosi trapiantata in Canada. Rizzuto, secondo il bollettino medico dell’ospedale, sarebbe deceduto per “complicanze polmonari”, ma sulla morte indagheranno le forze dell’ordine canadesi.
La famiglia di don Vito, originaria di Cattolica Eraclea, nell’Agrigentino, era da anni nel mirino dei gruppi rivali, con 6 o 7 omicidi, tra cui il padre e il figlio del boss, attribuibili alla campagna di ritorsione. Così come, sempre secondo gli inquirenti, ci sarebbero ancora in giro una mezza dozzina di bersagli della famiglia Rizzuto a cui gli eredi potrebbero ora continuare a dare la caccia.
Don Vito era figlio del boss italo-canadese Nicola Rizzuto, alleato dei Cuntrera-Caruana, gruppo criminale siculo-canadese con a capo il Boss Giuseppe Caruana. Inizia a gestire gli affari del padre a Montreal dopo che negli anni settanta fa una lunga guerra per eliminare i sottoposti del nuovo capo Paolo Violi. All’inizio degli anni ottanta uccide Sonny Red Indelicato, Dominick Big Trin Trinchera e Philip Phil Lucky Giaccone, appartenenti alla famiglia Bonanno, questi sospettati di tradimento.
Considerato di pari livello dai boss italo-americani statunitensi, in Canada crea quello che verrà poi chiamato Consortium, una sorta di alleanza tra tutte le famiglie canadesi, la mafia russa, gli Hells Angels, le bande irlandesi e i cartelli colombiani. Ognuno ha uno spazio in cui fare le sue attività criminali e uniti gestiscono il traffico di droga. Fino a che una miccia si è accesa ed è scoppiata una guerra tra i gruppi rivali.