Trenta coltellate alla moglie poi il salto nel vuoto dal balcone di casa. È accaduto questa mattina intorno alle 10 ad Aversa, nel Napoletano. L’omicida-suicida è un insegnante di religione di 39 anni Paolo Prisco, che in preda a un raptus ha colpito la moglie da cui si stava separando. Pare infatti, dalle prime informazioni raccolte dagli inquirenti che le ragioni che stanno dietro al gesto sia proprio il fatto che l’uomo non accettava di dividersi dalla moglie.
L’autore del folle gesto è morto sul colpo, mentre la moglie, 36 anni, in gravissime condizioni, è stata trasportata all’ospedale Moscati di Aversa. I medici l’hanno operata, salvandole la vita. “Il chirurgo che ha operato la donna ha contato molte più coltellate: non sono 30, ma vanno dalle 80 alle 100 ferite da taglio e lacero-contuse – ha detto il direttore dell’ospedale, Giuseppe Tatavitto. – Si sono appena conclusi tutti i vari interventi a cui è stata sottoposta fortunatamente le ferite non sono state profonde. Le più gravi sono due, entrambe al polmone destro e sinistro, ma la situazione e’ sotto controllo. Resta in prognosi riservata, ma non dovrebbero esserci complicazioni”.
Secondo le prime ricostruzioni, Prisco intorno alle 10 di questa mattina, si è recato a casa della ormai ex moglie dicendo che doveva portare i bambini, di 2 e 5 anni, a fare delle commissioni. Poi è iniziato il litigio con la donna. L’insegnante di religione ha chiuso i due bambini nella loro stanzetta e ha iniziato a colpire la moglie. Poi si è buttato dal balcone. La donna, in fin di vita, era riuscita a gridare al figlio maggiore di correre a casa dei vicini per chiedere aiuto poco prima di cadere a terra priva di coscienza per le coltellate ricevute dal marito.
Sul tentato omicidio-suicidio indagano i carabinieri.