Bartolomeo Gagliano, il serial killer siciliano evaso martedì scorso dal carcere di Genova Marassi, è stato riacciuffato in Costa Azzurra e ora è il tempo delle polemiche e dei rimorsi. “Sono amareggiato”, ha detto il direttore del carcere Salvatore Mazzeo, finito nell’occhio del ciclone per aver detto, poco dopo la fuga del detenuto che era in permesso premio “per noi era soltanto un rapinatore”.
“Ho sempre lavorato e continuerò a farlo per questo istituto. Il trasferimento di cui ha parlato il ministro non lo capisco: un provvedimento che mi pare eccessivo per un commento forse inadeguato in quel momento ma certamente male interpretato”. Questo il pensiero di Mazzeo, a cui è stato annunciato dal ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, il trasferimento presso il Provveditorato regionale per la Liguria dell’Amministrazione penitenziaria.
Intanto alcuni detenuti del carcere di Marassi annunciano uno sciopero della fame in difesa di un direttore molto amato in ambito carcerario per il suo modo di condurre un carcere che nell’ultimo decennio è sempre stato sovraffollato, raggiungendo anche gli 800 detenuti con 450 posti previsti.
Ma a peggiorare la situazione di Mazzeo è arrivata anche la dichiarazione del gip del tribunale di Genova Adriana Petri nell’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico del serial killer 55enne. “La semplice lettura del certificato penale, pur complesso, dimostra come Bartolomeo Gagliano abbia un’elevatissima capacità a delinquere”.