Il pranzo di Natale rimane una tradizione da rinnovare in famiglia e tra le mura domestiche. Almeno per gli italiani. Il 92 per cento lo consumerà a casa propria o di parenti e amici. Una pratica non da poco, che richiede in media oltre tre ore di lavoro ai fornelli.
Un’analisi di Coldiretti, “Il Natale sulle tavole degli italiani”, presentata all’Assemblea nazionale dell’associazione informa che il 37 per cento delle famiglie impiega tra le due e le tre ore per cucinare il cenone, il 30 tra le tre e le cinque ore mentre il 12 per cento arriva addirittura a superare le cinque ore. In quasi la metà delle famiglie chi prepara i pasti cucina personalmente anche i dolci che verranno poi offerti agli invitati.
Per quanto riguarda, invece, il menu c’è una generale tendenza a privilegiare i prodotti nostrani rispetto a quelli esotici. Inoltre i mercatini sono in continua crescita come punto di riferimento per gli acquisti degli alimenti: “Ad essere preferiti negli acquisti al mercatino sono proprio – precisa la Coldiretti – per il 58% degli italiani i prodotti enogastronomici. La migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è quella della presenza personale del produttore agricolo che – sottolinea la Coldiretti – può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati”.
“Per il cibo e le bevande – continua la Coldiretti – si registra infatti una tendenza al ritorno al contatto fisico con il produttore magari con acquisti direttamente in azienda o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo. Tra i prodotti piu’ gettonati il vino, l’olio, ma anche le lenticchie, i cotechini artigianali e in generale i salumi ma anche i formaggi, le conserve, il miele, le marmellate e i dolci fatti in casa con ingredienti coltivati in azienda”.