Non c’è pace per Valter Lavitola. L’ex direttore dell’Avanti, già detenuto nell’ambito dell’indagine sui finanziamenti pubblici alla testata e corruzione internazionale, viene colpito nuovamente dalla procura di Napoli. Nuova misura cautelare per lui, coinvolto anche in un caso di corruzione insieme all’ex premier Silvio Berlusconi.
Gli appalti a Panama sembrano essere il suo punto debole: dopo quelli per le carceri modulari, adesso arriva l’accusa di tentata estorsione ai danni di Impregilo. L’inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Henry John Woodcock.
L’impresa Impregilo avrebbe promesso di realizzare un ospedale a Panama in cambio dell’attribuzione dell’appalto per la realizzazione della metropolitana di Panama city da parte del governo centramericano. L’appalto in realtà fu vinto da un’altra società non italiana.
A quel punto Lavitola, secondo gli inquirenti, avrebbe minacciato i responsabili di Impregilo di ritorsioni pur di proseguire con la costruzione dell’ospedale. Contestata all’ex direttore dell’Avanti anche l’ipotesi di reato internazionale.
Il nuovo filone d’indagine nasce da una telefonata dell’aprile 2011 tra l’allora vertice di Impregilo, Massimo Ponzellini, e Silvio Berlusconi: i due avevano parlato proprio della realizzazione dell’ospedale. Un colloquio che ha al centro proprio la realizzazione di un ospedale a Panama e che per gli inquirenti.
Berlusconi disse a Ponzellini di essere stato chiamato da Lavitola per conto del presidente panamense Ricardo Martinelli che premeva affinchè Impregilo mantenesse l’impegno di costruire un ospedale nello Stato Sudamericano. Il ruolo di Berlusconi nella vicenda sarebbe comunque quello di “vettore inconsapevole” del tentativo di corruzione attuato da Lavitola.