La Commissione Bilancio della Camera ha lavorato fino a tarda notte, ma, alla fine, il via libera alla legge di stabilità è arrivato. Adesso palla all’Aula di Montecitorio, che dovrà valutare un provvedimento con non poche novità. Polemica la reazione di Forza Italia e Movimento 5 Stelle: i due gruppi hanno abbandonato i lavori della Commissione in aperto contrasto con l’approvazione della norma che, a detta dei parlamentari a 5 stelle, salverebbe Sorgenia e De Benedetti, costretti da due sentenze del Tar a pagare degli oneri di urbanizzazione.
Rimane la Google tax, nonostante le rimostranze di Matteo Renzi, ma è stata riformulata. Niente più partita Iva obbligatoria per chi fa impresa nel settore del commercio elettronico, restano le restrizioni su pubblicità e diritto d’autore.
Cambia anche la Tobin Tax, ma per la tassa sulle transazioni finanziarie c’è ancora tempo. Il governo infatti riferirà in Commissione Bilancio entro gennaio, per poi affrontare definitivamente il tema durante il semestre italiano di presidenza dell’Ue. Slittano le date di scadenza per i pagamenti di Imu, Tares e Tasi, ok, invece per la possibilità di costruire nuovi stadi, purché non comporti l’edificazione di nuovi complessi abitativi.
Aumenta il bollo per i depositi titoli delle imprese, mentre niente da fare per l’emendamento sul cosiddetto “bonus mobili“, è stato ritirato. Incentivi anche per la stabilizzazione dei primari dei call center: ammonteranno a 50 milioni di euro gli incentivi per i contratti di solidarietà. Si andranno ad aggiungere agli altri 55 milioni stanziati (in tre anni) per le politiche del lavoro.