In seconda e decisiva lettura la Duma russa ha approvato all’unanimità il progetto di amnistia voluto dal presidente Vladimir Putin. Dovrebbero essere colpiti dal provvedimento anche le Pussy Riot e gli attivisti di Greenpeace. Alle sedici di questo pomeriggio, le 13 in Italia, ci sarà il voto in terza lettura che però è considerato una pura formalità tecnica.
Nella prima stesura del testo di legge era prevista l’amnistia per le persone sotto inchiesta accusate di teppismo o reati di portata analoga venissero amnistiati solo a seguito di una sentenza di un giudice. Nell’emendamento votato oggi, invece, che sembra da più parti essere visto come soluzione per la risoluzione del contenzioso internazionale nato dall’arresto degli attivisti di Greenpeace della nave Artic30. Gli attivisti avevano tentato di abbordare una piattaforma artica di Gazprom.
La legge, approvata, quindi allargherà l’amnistia anche ai veterani, donne che hanno figli, disabili, minorenni e donne incinte.Questa ultima modifica sulle donne che hanno figli potrebbe quindi garantire la liberazione di due attiviste delle Pussy Riot, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alekhina.