Massacro in Sudan, quasi 500 i morti, mentre i feriti sfiorerebbero il migliaio a Juba, cittadina nel Sud del Paese africano. A causare quest’ecatombe gli scontri tra alcune fazioni militari rivali della guardia repubblicana dopo un presunto tentativo di colpo si Stato ai danni del presidente Salva Kiir, che ha subito accusato il suo ex vice, Riek Machar, defenestrato lo scorso luglio.
Oltre 15 mila persone hanno chiesto rifugio nelle basi delle Nazioni Unite, e proprio il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, aveva preannunciato nel pomeriggio di ieri i timori che questi scontri si trasformassero in un bagno di sangue.
In corso di evacuazione le ambasciate occidentali nel Paese e, mentre gli Stati Uniti invitano i propri cittadini a lasciare il Sudan, anche la Farnesina sconsiglia ai connazionali di non recarsi nello stato africano.