L’Assemblea regionale siciliana non ha ancora discusso in Aula il disegno di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua e il Comitato promotore, dunque, ha consegnato alla presidenza un diffida. La notifica è stata consegnata alla presidenza dell’Ars dall’avvocato Nello Papandrea. “Così come previsto – hanno detto i promotori dell’iniziativa – dopo sei mesi dall’assegnazione del ddl alla commissione di merito, possiamo chiedere che il testo sia inserito all’ordine del giorno dei lavori d’Aula”.
“I sei mesi sono scaduti lo scorso giugno – lamentano i responsabili del Comitato, incontrando i giornalisti a Palazzo dei normanni – ma nel frattempo siamo stai ‘gabbati’ in commissione dal momento che il testo del governo, che sulla carta ha ‘assorbito’ il nostro, in alcuni punti è di orientamento opposto rispetto a quello di iniziativa popolare”.
“Se il ddl di iniziativa popolare non sarà discusso in Aula – ha detto l’avvocato Papandrea – saremmo di fronte ad un procedimento illegittimo”. Per i promotori del ddl di iniziativa popolare “il testo del governo non prevede la ripubblicizzazione, mantiene la possibilità di gestione da parte dei privati, tradisce lo spirito di comitati, associazioni e di sindaci, amministratori e consiglieri comunali che hanno sostenuto il ritorno all’acqua pubblica”.