È stato condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di cento euro di multa il vicepresidente di Casapound, Simone Di Stefano, fermato sabato scorso con l’accusa di furto pluriaggravato per aver sostituito la bandiera della Ue del palazzo della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, in via IV Novembre, con quella italiana.
La condanna è stata stabilita dal giudice monocratico del tribunale di Roma, davanti al quale si è svolto il processo per direttissima a Di Stefano, che è stato scarcerato ma ha l’obbligo di firma bisettimanale. Durante il processo, decine di militanti di Casapound hanno manifestato davanti al tribunale di Roma, a piazzale Clodio, in sostegno a Di Stefano.
Il pm aveva chiesto una condanna dell’imputato a 6 mesi di reclusione. “Quello di Di Stefano – ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Domenico Di Tullio – era solo un gesto dimostrativo nell’ambito dell’adesione al ‘movimento 9 dicembre’ (quello dei forconi, n.d.r), tanto è vero che venti minuti dopo lui stesso ha ordinato che il vessillo dell’Ue venisse restituito. Oltre allo sconto di pena previsto per la scelta del rito abbreviato, Di Stefano ha beneficiato della concessione delle attenuanti generiche e di quelle legate al risarcimento del danno”.