I giovani italiani tra i 15 e i 34 anni che non studiano e non lavorano sono 3,43 milioni. Questi i numeri allarmante riportati dall’Istat nel suo report annuale sul mondo del lavoro giovanile. Nell’ultimo anno i Neet ( not in education, employmentor training) sono aumentati di oltre 300 mila unità, passando dai 3,43 milioni dell’anno scorso ai 3,75 milioni di quest’anno. Le percentuali rendono più chiara la situazione: la quota di neet oggi è pare al 28,5 per cento registrando così un record negativo, mentre nel confronto con i primi tre trimestri del 2012 la percentuale è aumentata di 3,3 punti percentuali. L’Italia si colloca al terz’ultimo posto in europa.
Come prevedibile oltre la metà dei neet, 2,01 milioni, vivono nel Mezzogiorno d’Italia e rappresentano il 39,6 per cento della popolazione giovanile, una percentuale di quasi tre punti in più rispetto al terzo trimestre del 2012. Al sud, i ragazzi che non lavorano e non studiano rappresentano il 36,2 per cento dei giovani under 19. Mentre i neet tra i 30 e i 40 anni sono invece 666mila e rappresentano oltre la metà dei neet italiani.