Prestazioni sessuali e soldi per ottenere le pensioni di invalidità. Questo avrebbero chiesto medici e funzionari della commissione di valutazione dell’Asp di Messina a chi si sottoponeva al controllo.
Dodici persone sono state condannate in primo grado dal tribunale dopo sette anni dall’inizio del processo.L’indagine scattò nel 2002 quando una donna raccontò agli inquirenti di essersi dovuta concedere sessualmente per ottenere la pensione di invalidità.
Gli investigatori piazzarono dunque delle cimici e scoprirono che alcuni membri della commissione di valutazione chiedevano a molti pazienti denaro o prestazioni sessuali per aumentare loro il punteggio relativo all’invalidità.
Nel 2006 medici, funzionari e alcuni pazienti furono rinviati a giudizio, mentre dei testimoni avvalorando quanto fino ad allora era emerso nelle indagini. Medici e dirigenti coinvolti nell’inchiesta furono sospesi e alcuni furono costretti a cambiare mansioni. Tra i condannati c’è anche l’ex commissario dell’Asp Antonio Di Blasi.