Dal 2009 è sede degli uffici di polizia giudiziaria della procura di Trani, ma un tempo ci abitava il boss mafioso Salvatore Annacondia. Si tratta di un immobile di piazza Mazzini, a Trani, al civico 36, e che questa mattina è stato intitolato al giudice antimafia Paolo Borsellino.
È una delle tre proprietà di Annacondia confiscate al boss e acquisite a patrimonio comunale di Trani nel 1999. È stato il sottosegretario all’interno, Gianpiero Bocci, con il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, a scoprire la targa di palazzo Borsellino. Sulla facciata del palazzo ora campeggia una gigantografia dei due giudici uomini simbolo della lotta alla mafia, Falcone e Borsellino. “Questa è solo una partenza, non ci fermeremo – ha detto Capristo – e le nuove generazioni devono sapere che la città si è riscattata da quel passato e gli anni Novanta a Trani non torneranno più”.
Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili e militari, i magistrati di Trani e, fra gli altri, Concetta Martinez Montinaro, la vedova di Antonio Montinaro, uno degli uomini della scorta di Giovanni Falcone, rimasto ucciso in quell’agguato, insieme al collega Rocco Di Cillo, entrambi di origini pugliesi. “Sono contenta di essere qui e sono orgogliosa di essere stata la moglie di Antonio Montinaro, un grande uomo, questa è la sua terra e vedere tanti ragazzi vuol dire che mio marito non è morto invano”, ha detto rivolgendosi agli alunni delle scuole medie cittadine presenti alla cerimonia. Gli studenti hanno partecipato a un concorso bandito dalla procura con elaborati sul tema della legalità. Ai migliori sono state assegnate borse di studio, dalla Provincia, da una università privata e dal sindacato di polizia Siap.