Edili e precari degli enti locali sono scesi per strada a Palermo per la giornata di mobilitazione indetta dai sindacati. Davanti alla sede del Parlamento siciliano si sono radunati i precari della pubblica amministrazione (guarda le foto): in Sicilia sono circa 24 mila; i loro contratti scadono il 31 dicembre e i lavoratori chiedono la stabilizzazione dopo anni di precariato; il corteo partirà da piazza del Parlamento fino a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. A guidarlo ci sono Michele Palazzotto (Fp Cgil), Gigi Caracusi (Fnp Cisl), Claudio Barone (Uil). La preoccupazione dei precari deriva dal fatto che ieri l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, ha ventilato l’ipotesi di un nuovo esercizio provvisorio per la Sicilia, che costringerebbe a trovare “soluzione alternative” per la proroga dei precari.
“Basta precariato. Chiediamo al Governo Letta l’emendamento che finalmente dia la possibilità di prorogare i contratti e stabilizzare anche i ventimila precari siciliani. Il loro futuro – ha detto Claudio Barone, segretario regionale della Uil – è a rischio e a giorni potrebbero trovarsi in mezzo alla strada. Al Governo Letta chiediamo più coraggio e risposte immediate”.
“Siamo estremamente preoccupati– dice Michele Palazzotto, segretario generale della Fp Cgil Sicilia- perché si continua con la politica degli annunci, giocando sulla pelle e sul futuro dei precari. Vengono annunciati continuamente emendamenti che non risultano poi depositati e mirabolanti progetti di stabilizzazione. Noi diciamo basta”.
”Non ci fidiamo né del governo regionale né di quello nazionale – dice il segretario generale della Cisl Funzione pubblica, Gigi Caracausi. – Per questo motivo siamo in piazza. Siamo arrivati al 12 dicembre e, a parte il rimpallo delle responsabilità, qualche lite, e adesso anche qualche messaggio ‘rassicurante’ proveniente da diversi fronti, non abbiamo assistito a nulla di concreto. Ma adesso, il tempo stringe davvero. Anzi, direi che il tempo è scaduto”.
In piazza XIII Vittime, circa quattrocento operai, secondo i dati della polizia municipale, sono invece radunati davanti alla sede dell’Ance sicilia per partecipare alla manifestazione organizzata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che, dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale. Altri lavoratori sono attesi da tutte le province dell’isola.
Il corteo degli edili è diretto verso via Alessandro Volta. La manifestazione farà rotta poi verso via Cavour, dove ha sede la Prefettura, e qui i sindacati intendono chiedere al Prefetto di sollecitare le istituzioni “a mettere in essere – dicono Franco Tarantino (Fillea), Santino Barbera (Filca), Angelo Gallo (Feneal) – tutti gli interventi necessari per la riapertura dei cantieri, togliendo così anche alibi all’Ance. È una grande mobilitazione – aggiungono i tre sindacalisti – e con essa speriamo di riuscire a riportate l’Associazione dei costruttori a più miti consigli, accogliendo la nostra proposta contrattuale e accantonando la loro, che è irricevibile”.
Cigl, Cisl e Uil saranno in piazza anche domani a Palermo, Catania e Messina per chiedere al governi nazionale e regionale di modificare le leggi di stabilità, puntando su politiche di sviluppo e per il lavoro. A Palermo in piazza Castelnuovo i musicisti della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana e quelli del teatro Massimo si esibiranno in concerto davanti al teatro Politeama, mentre l’orchestra del teatro Bellini si esibirà in piazza Bellini a Catania per dire no ai tagli alla cultura e chiedere un intervento a Stato e Regione.
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