Il nuovo che avanza muove i primi passi. Da un lato il “buona la prima” di Matteo Renzi, che coglie il suo primo successo politico da segretario del Partito democratico, la legge elettorale verrà discussa alla Camera; dall’altro, il primo mal di pancia di Ncd, che teme, sono parole di Gaetano Quagliariello, che la nuova legge, possa essere partorita da una serie di intese trasversali con Pd, Sel e persino M5s, che taglino fuori parti della maggioranza di governo. Così gli alfaniani minacciano già crisi.
I renziani, da par loro, si smarcano dalle polemiche e respingono ogni diktat proveniente dal fronte di Nuovo centrodestra. La decisione di spostare la discussione della nuova norma tra i deputati è stata partorita dopo un incontro a Montecitorio tra i presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini, che hanno ascoltato i gruppi parlamentari.
Al Senato toccherà, invece, mettere in piedi la riforma costituzionale del bicameralismo, che vari, tra le altre cose, anche il taglio delle poltrone dei parlamentari. Il punto d’incontro tra le forze politiche potrebbe essere il Mattarellum, ma non sarà impresa facile e ci si avvia verso una fase politica delicatissima. Per questo l’appello alla celerità di Grasso e Boldrini, che hanno invitato alla responsabilità i gruppi politici, auspicando che le due Camere affrontino contemporaneamente l’iter.