Salvare dalla cassa integrazione lo stabilimento AnsaldoBreda di Palermo “è possibile”. È il messaggio contenuto nella lettera aperta ai ministri dell’Economia, Sviluppo economico, Coesione territoriale e Trasporti, inviata dai parlamentari del Movimento 5 Stelle a firma Mannino, Nuti, Lupo, Di Benedetto, Di Vita e dei deputati dell’Ars La Rocca e Mangiacavallo. Sulla questione AnsaldoBreda il gruppo 5 Stelle all’Ars ha presentato, inoltre, tre atti parlamentari: una mozione, un ordine del giorno ed una risoluzione in commissione Attività produttive.
“L’imminente chiusura per mancanza di commesse, già ufficializzata dal documento di cassa integrazione dell’azienda, ci sembra assolutamente anomala – spiegano i deputati nella lettera – in quanto riteniamo che in realtà ci siano diversi fattori e, soprattutto, diverse scelte che l’azienda potrebbe intraprendere per salvare lo stabilimento e garantire gli attuali livelli occupazionali. Basti pensare che mentre l’AnsaldoBreda di Palermo dovrebbe chiudere per “mancanza di commesse”, lo stabilimento AnsaldoBreda di Reggio Calabria si è affidato ad un’agenzia interinale ed allo stabilimento di Napoli per la ricerca di decine di professionalità disponibili fin da subito nello stabilimento di Palermo”.
A conclusione della lettera aperta i parlamentari hanno chiesto ai ministri di intervenire immediatamente sulla scelta imprenditoriale in atto, che mette a rischio un indotto di circa 2000 piccole e medie aziende locali, bloccando la procedura di cassa integrazione e aprendo un tavolo tecnico in cui sia redatto, finalmente, un piano industriale pluriennale.