Gli animali domestici arrivano in ospedale. È questa la proposta che è stata approvata all’unanimità dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali della giunta regionale dell’Emilia-Romagna.
“Una volta approvata definitivamente dalla giunta – si legge in una nota di viale Moro – tale disciplina dovrà essere rispettata da tutte le strutture ospedaliere regionali (ognuna si attiverà per un suo regolamento interno) ogni qual volta sarà richiesto l’accesso di un animale d’affezione”.
Le organizzazioni che si occupano dei pazienti ricoverati in ospedale chiedono da tempo che siano ammessi gli animali domestici nelle corsie, soprattutto per stare vicino ai pazienti gravi o con difficoltà di deambulazione. La richiesta rientra nella cosiddetta pet therapy, una teoria una terapia dolce, basata sull’interazione uomo-animale. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.
Gli amici a quattro zampe, al momento solo cani e gatti, potranno andare a trovare i loro padroni in caso di ricovero. L’organo consultivo del consiglio regionale dell’Emilia Romagna ha però piantato alcuni paletti: il libero accesso di cani e gatti in strutture ospedaliere potrà avvenire solo negli orari previsti e rimarrà vietata per alcuni reparti particolarmente pericolosi, sia per l’incolumità del paziente che dello stesso animale.
Dovrebbero essere escluse le aree di chirurgia, terapia intensiva e traumatologia, oltre a centri dialisi, in ostetricia e nursery, senza dimenticare i centri trapianti, i casi di quarantena, e i grandi ustionati. Una vera e propria rivoluzione che, come sempre, se dovesse passare scatenerà sia consensi che dissapori.