“Bloccheremo a oltranza tutti i porti, gli aeroporti, le stazioni, i valichi di frontiera. Non ci fermeremo fino a che non otterremo quello che chiediamo”. Mariano Ferro pronuncia una sorta di dichiarazione di guerra alle istituzioni italiane quando annuncia la protesta che paralizzerà l’Italia dall’8 al 13 dicembre, anche se il termine potrebbe slittare per via della “dose di imprevedibilità” che hanno sempre le proteste dei Forconi.
“Non ce la facciamo più, siamo massacrati, ci hanno portato allo sfinimento. Dobbiamo pagare tasse su tasse, ma non abbiamo i soldi per pagarle e rischiamo ogni giorno di subire atti giudiziari e pignoramenti, strumenti che riportano questo paese al Medioevo”.
In Sicilia avevate già portato avanti manifestazioni di questo tipo. Che risultati avete ottenuto?
“Sia dal governo Lombardo, che ci ha fregati, che da quello Crocetta, che ci ha ignorati, abbiamo ricevuto bellissime promesse, camion carichi di promesse, ben infiocchettate, ma nessun risultato concreto. Stavolta non accetteremo falsi propositi”.
Una protesta di questa portata, però, soprattutto alla vigilia delle Feste, rischia di incidere sulla serenità di tantissime famiglie siciliane che almeno in questo periodo vorrebbero non pensare ai problemi economici che le affliggono.
“E noi cosa dovremmo fare allora? Girarci dall’altro lato, lasciare che la situazione rimanga com’è? Con un’invasione di prodotti cinesi ed esteri nei nostri mercati con cui non riusciamo a competere? Nessuno di noi ce la può fare. Dobbiamo assolutamente combattere questa globalizzazione deregolamentata che c’è e che ci ha portato alla povertà”.
E cosa chiedete di preciso al Governo?
“Una cosa precisa la chiediamo per esempio al Governo Letta: gli italiani vogliono veramente rimanere ancora nella zona Euro? Glielo vogliamo chiedere? Vogliamo farlo un referendum?”.
Questo è un punto del programma del Movimento 5 Stelle. Lei è un grillino?
“La differenza tra me e Grillo è che lui è ricco…”.