Silvio Berlusconi stava presentando il libro di Bruno Vespa quando è arrivata la notizia della bocciatura del Porcellum. La sua reazione è stata immediata: Forza Italia potrebbe partecipare al cammino delle riforme e “dare l’ultimo voto necessario sull’articolo 138″ solo a una condizione.
Per Berlusconi è necessario che “la prima riforma costituzionale” sia “una riforma, completa e profonda della giustizia”.
Una giustizia che per lui non funziona: “Considero quasi impensabile che un cittadino della mia età e che nella vita ha fatto l’imprenditore, l’uomo di sport e l’uomo di Stato debba sottoporsi a colloqui con assistenti sociali per riabilitarsi”, afferma Berlusconi: “è una cosa ridicola per il Paese”. Per il leader di Forza Italia il problema si potrebbe risolvere con “una grazia motu proprio da Napolitano”.
A sorpresa poi, rispondendo alle domande dei giornalisti, Berlusconi designa il suo nuovo “competitor”: è Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Pd. “Gli inizi di Renzi facevano vedere in lui una persona assolutamente moderata e si vedeva la provenienza dai giovani della Dc”, ha detto il Cavaliere, che poi ha profetizzato: “So che molti immaginano che una volta che Renzi sarà segretario del partito non possa restare alle prese con la mole di lavoro del segretario a lungo e che quindi sarà il Pd a decidere di andare alle elezioni per dare vita ad una vittoria”.
Sul suo piano B, il Cavaliere dimostra stupore: “”per una notizia che ho letto sui giornali”, anche se lamenta che “nessuno ha pensato di chiamarci”, ma Silvio Berlusconi assicura che non esistono ipotesi di candidature all’estero.
“Sono ancora dentro questa cosa”, assicura il leader del centrodestra “sono ancora in questa atmosfera, da sincero democratico, innamorato della libertà, che sente di stare in un Paese che non è più democratico”.