Una ventina di rappresentanti dei laboratori d’analisi stanno presidiando a Palermo l’assessorato regionale alla Sanità. Chiedono l’apertura di un tavolo con le istituzioni per discutere una vertenza che va avanti da mesi.
La miccia è esplosa ieri dopo che le Asp hanno inviato una mail nella quale venivano quantificate le somme (oltre 100 milioni di euro complessivi) che le strutture private dovranno rimborsare per aver applicato fino a questo momento il tariffario regionale al posto del “Bindi”. Intanto un gruppo di manifestanti si è radunato, a sostegno del presidio, anche all’esterno dell’assessorato di piazza Ottavio Ziino.
Dopo le polemiche e le serrate dei mesi scorsi, si riaccende la protesta. “Siamo sull’orlo del fallimento”, dice Nicola Ippolito, rappresentante del Gruppo diagnostico Mediterraneo, che racchiude 14 strutture. “Siamo venuti qui stamattina perché volevamo esporre all’assessore Borsellino le nostre ragioni, ma quando ci è stato detto che non ci avrebbe ricevuto abbiamo deciso di fermarci fino a quando non avremo risposte certe”. A rischio anche il futuro lavorativo di centinaia di dipendenti dei laboratori che potrebbero venire licenziati.
“Ce ne andremo – continua Ippolito – se avremo un impegno concreto o scritto. In questo momento non è in corso alcuna serrata ma da martedì o mercoledì, se non avremo risposte, saremo costretti a chiudere i laboratori”. La protesta si somma a quella messa in atto quattro giorni fa davanti alle prefetture delle nove province dell’Isola.
La replica dell’assessore Borsellino non tarda ad arrivare: i laboratori sono convocati in assessorato per il 6 dicembre.