Ci si aspettava uno scontro all’ultima replica, ne è venuto fuori un confronto senza spargimenti di sangue, con le emozioni relegate a poche, a dir il vero deboli, frecciatine, tra i tre candidati alla segreteria del Partito Democratico.
Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati, incalzati dalle domande del conduttore, hanno sciorinato numeri, proposte, idee, persino i propri redditi, nel tentativo di dissipare i dubbi negli elettori, ma anche di mostrare al pubblico, anche di parte avversa, la propria visione su temi cruciali che dovranno giocoforza essere affrontati dalla politica italiana.
I tre si sono spesso trovati d’accordo, un’intesa che salta, tuttavia, quando si tratta di giudicare l’operato del governo Letta. Promosso con la sufficienza da Matteo Renzi e a pieni voti da Cuperlo, l’esecutivo è stato sonoramente bocciato da Pippo Civati, che, ancora una volta ha mostrato il suo lato più intransigente su diversi aspetti della vita politica del Partito Democratico, non ultimo il caso Cancellieri, per cui il parlamentare lombardo ha ribadito il personale sentimento di sfiducia.
Su un tema caldo come quello di una possibile patrimoniale, invece, è Cupero a fare da Bastian contrario, di parere favorevole rispetto alla posizione titubante del duo Renzi-Civati, che aspirano, invece a una tassazione scalare, da affiancare a una rettifica della spesa pubblica, per “dare il bun esempio”. Parere netto e concordanza, a sorpresa, seppur con qualche reticenza del sindaco di Firenze, sul tema delle adozioni, degli affidamenti e delle unioni per le coppie omosessuali.
L’unico screzio nasce quando Civati tira in ballo la figura del Presidente della Repubblica, con il fallimento della candidatura di Romano Prodi, non votato da parte del Pd. Una provocazione raccolta da Cuperlo e girata a Renzi, i cui parlamentari di riferimento, sono stati accusati di aver remato contro al momento del voto per il capo dello Stato.
LA DIRETTA DEL CONFRONTO
Atto conclusivo: Qual è il suo Pd?
Cuperlo: “Questo Paese negli ultimi anni ha perso molto. La priù grande responsabilità ce sa in capo a una nuova classe dirigente è restituire speranza e dignità. Una prospettiva di cambiamento a questo Paese e non c’è cambiamento profondo senza la profezia della sinistra”.
Civati: “Abbiamo fatto una campagna con tanti ventenni ed è incredibile perché solitamente la politica fatica a coinvolgerli. Vorrei dire loro che quando ci sarà un concorso truccato, qualcosa che non va, il Pd sarà al suo fianco. La nostra politica è spesso cattiva, che poi in realtà nasconde compromessi a ribasso. Smettiamola di chiamare giovani la gente a 40 anni, non fatelo per me, fatelo per voi, per avere un Paese più bello”.
Renzi: “Il mio è un Pd che vuole dare speranza. Fare cura dimagrante per riabilitarci. Dobbiamo ridare agli imprenditori, ai lavoratori, alle famiglie la possibilità di investire. Il mio sarà un Pd che prova a far vincere i valori e per una volta la sinistra”.
15. Due metodi per non vincere anche stavolta le elezioni
Civati: “Se abbiamo lo stesso coraggio dell’altra volta riperdiamo. Dobbiamo essere più netti, più decisi, meno moderati”.
Cuperlo: “Non so. Dobbiamo comunque riconquistare la fiducia del Paese”.
Renzi: “Parlare di noi e pensare che la politica significhi soltanto fare cose”.
14. Dal 9 dicembre la Cancellieri resta al suo posto?
Renzi: “Secondo lei mi candido a segretario per cambiare un ministro? Io mi candido per cambiare l’Italia, sul ministro la posizione l’ha espressa già Letta”.
Civati: “Se vinco io la questione ritona in discussione, chiederò la sfiducia”.
Cuperlo: “Ho rispettato le opinioni del ministro, ma c’è stato un grave problema di opportunità. Non tocca a noi sfiduciare però un ministro del nostro governo”.
13. Con quale legge elettorale vuole votare?
Cuperlo: “Anzitutto mai più con la nostra legge elettorale. La soluzione per me è un doppio turno, discutiamo ma arriviamo al risultato”
Renzi: “Non esiste una legge ideale, dovrebbe essere che chi vince governa. Proporrò tre modelli: il mattarellum con premio di maggioranza, oppure il sistema elettorale dei Comuni. Sì governabilità, no inciucio”.
Civati: “Quagliariello e Violante stanno scrivendo le bozze da due anni, secondo me c’è del tenero. Dovremmo tornare al mattarellum, con tutte le modifiche del caso”.
Replica Cuperlo: “Matteo, hai parlato spesso di Sindaco d’Italia. Temo che questo porti il Paese verso la Repubblica presidenziale, potresti negare ciò?”
Replica Renzi: “Non è importante la presidenzialità, ma la governabilità”.
12. Una bambina a Parma è stata affidata a una coppia omosessuale. La vostra posizione su affidi, adozioni e unioni per le coppie gay?
Civati: “Sono assolutamente a favore a unioni egualitarie. Non voglio reticenze o imbarazzi. E’ un fatto di cittadinanza, di dignità, di cultura e ne va dell’articolo tre della Costituzione. Favorevole anche ad affidi e adozioni”
Cuperlo: “Estendere i diritti in un Paese non è mai un gioco a somma zero, aiuta tutti, fa il bene della collettività. Recuperare anche la modifica sulla legge 40 sulla fecondazione assistita”.
Renzi: “Invidio molto chi spara sentenze e poi non presenta disegni in Parlamento. Le soluzioni: Civil Partnership, legge Scalfarotto e sì agli affidamenti”.
Replica Civati: “Non ho certezze se non la laicità. In Parlamento ci sarebbe anche la maggioranza per approvare i matrimoni egualitari, anche il M5s è d’accordo.
11. Che voti dà a questi sei mesi di governo?
Renzi: “Sei mesi sufficienti, ma i prossimi saranno ottimi perché gli daremo, noi del Pd, una mano. Mi candido a fare il segretario del Pd non per vincere la cannonieri, ma per vincere lo scudetto tutti insieme. Abbiamo un anno di cui non va perso neanche un giorno”.
Civati: “Il mio è un voto insufficiente, ma non per colpa di Letta e dei suoi ministri, ma per colpa dell’impianto di un partito che non parla più ai suoi elettori”.
Cuperlo: “Il governo ha fatto meno di quello che sarebbe stato necessario, ma il voto è più che sufficiente. Adesso però deve cambiare passo perché la crisi incombe”.
10. Ritenete giusta una tassa sui grandi patrimoni?
Renzi: “Sì, solo dopo che la politica avrà dato il buon esepio, che il fisco sarà chiaro, che la burocrazia sia messa a posto, poi si potrà chiedere un grande patrimonio”.
Civati: “Noi abbiamo abbassato le tasse sul patrimonio per quest’anno, ed è una follia visto il periodo che affrontiamo. Dobbiamo abbassare comunque prima le tasse sul lavoro e dare agli italiani una spesa pubblica efficiente. La tassazione dovrebbe essere progressiva, sia sui redditi che sui patrimoni”.
Cuperlo: “Sì. In un Paese che sta soffrendo come il nostro è giusto, perché la crisi non è stata uguale per tutti”.
Replica Renzi: “A Firenze ho ridotto le tasse, l’addizionale Irpef, ecc. Ma all’imprenditore che si spacca la schiena, io devo dare sempre il buon esempio”.
9. Politiche europee, come superare il vincolo del 3%?
Cuperlo: “Il governo deve andare in Europa e spiegare battendo i pugni sul tavolo per affrontare la strategia del rigore, che è fallita. Ricorda il chirurgo che, uscito dalla sala operatoria annuncia: ‘L’intervento è riuscito ma il paziente è morto’.
Renzi: “L’aver lasciato l’Europa nelle mani dei tecnocrati ha distrutto tutto. Da 20 anni l’Europa è in mano ai burocrati di Bruxelles, che sanno dirci tutto su come creare i prodotti tipici, ma arrivati a Lampedusa si girano dall’altra parte. Bisogna rivedere il trattato di Maastricht. La tecnica ha distrutto l’Europa, la politica può salvarla, con gli Stati uniti d’Europa”.
Civati: “La penso come Romano prodi (chiede l’applauso) che avrebbe dovuto essere presidente della Repubblica. Facciamo bene a essere durissimi contro gli sprechi, impeccabili, ma dobbiamo chiedere due cose all’Europa: la possibilità che scuola e ricerca siano considerati fuori dal conto del debito e il reddito minimo, che tutti hanno tranne l’Ungheria e alla Grecia. Serve all’economia.
Replica Cuperlo: “Quanto dice Civati sui giorni del Capo dello Stato è una ferita aperta. Non tutti abbiamo votato per i candidati che abbiamo scelto di votare per la presidenza della Repubblica”
Replica Renzi: “99 miliardi di euro di fondi europei sono stati spesi per una miriade di progetti diversi. Un Paese civile prende un miliardo di euro e li mette per bonificare la Terra dei Fuochi, non fa marchette”.
Replica Civati: “Se diventerò segretario del Pd, farò un’indagine su quanti non hanno votato secondo la linea del partito”.
8. Cosa dice a una donna che vuole costruirsi una famiglia?
Civati: “Fino all’anno scorso solo Vendola e poi Grillo avevano parlato di reddito minimo. E’ un tema che sento fortissimo”.
Cuperlo: “Prometterei una legge sull’uguaglianza e la parità dei salari. Dobbiamo dare una risposta a queste giovani donne e a quei giovani senza lavoro in questo Paese. Serve coraggio, ambizione, radicalità, anche da questo governo, con opere cantierabili, riconversioni ecologiche degli edifici pubblici, rilanciare domanda, consumi e occupazione”.
Renzi: “Abbiamo visto quante persone in Italia non possono permettersi un asilo nido. C’è un problema di asili nido, di stipendi, di orari. L’unica cosa che posso promettere è che queste cose le facciamo insieme a te e non senza di te”.
7. Spesa pubblica: come e dove tagliare? Quanto prevedete di recuperare?
Renzi: “Basta mettere online tutte le spese, le auto blu, gli stipendi dei dirigenti, quanto si spende per i cittadini e quanto per i forestali, così si crea fiducia nella gente. Cottarelli ha fatto un elenco, trentadue miliardi di euro è comunque una cifra raggiungibilie”.
Civati: “Sono le spese centrali dello Stato quelle da cui muovere”.
Cuperlo: “Non abbiamo una spesa pubblica più alta degli altri, ce l’abbiamo semplicemente peggiore. Tagliamo sui doppi e i tripli incarichi, andiamo a colpire le vere aree di privilegio, non andiamo a tagliare indiscriminatamente la spesa pubblica”.
*** I ricercatori di Tor Vergata analizzano la veridicità delle risposte dei candidati. La previsione di risparmio di Matteo Renzi, 1 miliardo risparmiato con l’abolizione del Senato, è considerata parzialmente reale dagli studiosi.
6. Berlusconi sarà ancora il prossimo avversario con cui confrontarsi?
Cuperlo: “Mi auguro di no perché ci sarebbe bisogno in questo Paese di un’alternanza tra centrodestra e centrosinistra come in tutte le democrazie d’europa: senza padronanza che ha fatto regredire il Paese”.
Renzi: “Non lo so e invito tutti alla prudenza quando si parla di Berlusconi, perché quando lo diamo per finito sistematicamente vince le elezioni. Vorrei un Pd capace di convincere, ma capace di pensare agli italiani e non a Berlusconi”.
Civati: “Berlusconi sarà ancora il nostro avversario. Probabilmente si presenterà come fanno gli imprenditori: “Berlusconi & eredi”. Noi facciamo le primarie, loro faranno le ereditarie. Non mi fido di Alfano, è l’uomo delle leggi ad personam, del lodo Alfano. Loro torneranno insieme e faranno cartello e io vorrei che li sfidassimo con questo gruppo dirigente”.
5. Il suo stipendio al lordo delle proprietà? Quanto ha ricevuto di finanziamenti per la campagna elettorale?
Renzi: “Ho uno stipendio di 4.200 euro mensili. Posseggo una casa insieme a mia moglie e una macchina, ho ricevuto circa 67mila euro di finanziamenti”.
Civati: “Ho uno stipendio da Parlamentare, tolgo un terzo in favore del partito e mi restano ottomila euro. Una cifra che possiamo rivedere. Ho un’Audi A4, sono in affitto e non ho nient’altro. Ho ricavato più di Renzi, 77mila euro”.
Cuperlo: “Ho uno stipendio, come Civati, di circa 8000 euro mensili, ho una Mercedes classe A del ’98 e una Vespa 300. La somma ricevuta in campagna elettorale si avvicina agli 80mila euro”.
4. Qualcosa di strano è avvenuto nei tesseramenti locali. C’è chi ha barato? Lo ha fatto solo a livello locale?
Cuperlo: “E’ un fatto pubblico, ma su queste regole non ho rivolto una sola battuta polemica ai miei sfidanti, ho solo posto un problema politico, perché col rispetto delle regole possiamo guardare negli occhi gli elettori. Le dinamiche a livello locale sono frutto di un partito che ha smarrito il senso di comunità”.
Renzi: “Gianni Cuperlo è un galantuomo, non bara. Pippo Civati è un Galantuomo non bara. Spero che gli altri possano dire lo stesso di me. Il Pd non è tesseropoli e se così fosse i responsabili ne risponderanno di fronte alla magistratura”.
Civati: “Hanno barato solo a livello locale. Sinceramente avrei voluto parole più forti dai miei concorrenti dall’inizio della storia. Così roviniamo la vita alle persone per bene che fanno la tessera e vengono a votare”.
3. Quante persone vi aspettate ai Gazebo l’otto dicembre e che risultato sperate di ottenere?
Civati: “Noi vinceremo. Mi auguro che ci siano tre milioni di persone. Dobbiamo recuperare i delusi, intervenire sul disincanto. Tutti spingeremo le persone alle urne”.
Cuperlo: “Non sarà un fallimento, voteranno oltre due milioni di persone. Siamo un partito con tanti limiti, che deve anche chiedere scusa per alcuni suoi errori, ma siamo un partito che vuole stupire”.
Renzi: “Dopo la delusione dello scorso anno penso che saranno due milioni di persone che andranno a votare e conto di prendere oltre il 50%. Aggiungo, rispondendo alla domanda di prima, che sono contrario alla privatizzazione di Eni, ma non ho paura di privatizzare, l’ho visto da sindaco, non mi spaventa”.
2. Quanti soldi vuol recuperare dalle privatizzazioni e dalle dismissioni?
Renzi: “Alcune delle cose che il governo Letta dice sono fatte bene, altre meno. Non dobbiamo fare una sorta di comprooro delle privatizzazioni. In questi 20 anni alcune privatizzazioni sono state un flop, come Telecom. Il problema non è vendere, ma alimentare la crescita”.
Civati: “Su questo punto sono d’accordo con Matteo Renzi. Prima di privatizzare, pensiamo alla concorrenza leale, al buon mercato, competitivo, concorrenziale, anche quando si toccano quei settori tra pubblico e privato. Separiamo controllori da controllati, facciamo una norma contro il conflitto d’interessi”.
Cuperlo: “Si possono fare le privatizzazioni, ma devi capire dove si può e dove no. Scuola pubblica e diritto alla salute, ad esempio non sono beni privatizzabili. L’idea che si potesse fare ha prodotto i danni e i guasti che oggi sono sotto i nostri occhi”.
1. Detterà condizioni al governo Letta dopo il 9 dicembre, in occasione della verifica?
Cuperlo: “E’ il nostro governo, un governo di scopo. Con l’addio di Fi, va via un’area estremista, un’aria ricattatoria”.
Renzi: “Berlusconi ha sette vite come i gatti. Il governo deve uscire dalla paura degli altri, deve dare il buon esempio, eliminando il Senato, le province, la legge elettorale. Più aiuti all’impiego e al lavoro. Dare speranza agli italiani”. Il governo non è Letta, siamo noi, il Pd, con tre o quattro partitini.
Civati: “Penso che questo governo debba fare una cosa che non abbiamo fatto a maggio, colpevolmente: cambiare la legge elettorale e tornare al voto, già dalla primavera del prossimo anno”.
Le regole: Stesse domande per tutti, quattro a testa domande a testa e applausometro.
E’ appena iniziato l’atteso faccia a faccia tra i candidati alle primarie del Partito Democratico.