La mafia non è solo un problema meridionale. Il nome del convegno di Pescara è anche il pensiero espresso dal presidente del Tribunale di Palermo presente a piazza Italia per partecipare all’evento organizzato dall’associazione Espressione Libre.
“I mafiosi non sono solo i Riina o i Provenzano. I soggetti collusi con la mafia sono ovunque, sono nelle istituzioni pubbliche, siedono anche in Parlamento”, è l’attacco di Leonardo Guarnotta contro le istituzioni. Una frase che certo farà molto parlare.
Guarnotta parla anche di Berlusconi: “Sono certissimo che se toghe rosse sono, lo sono del sangue innocente versato da 24 magistrati servitori dello Stato, che lo Stato non ha saputo proteggere”.
Questa la sua opinione sulla “forte contrapposizione tra potere politico e magistratura che di recente ha avuto un ulteriore rilancio a seguito di alcune decisioni della magistratura milanese su importanti personaggi politici orbitanti nella maggioranza governativa”.
Il presidente del tribunale di Palermo non si tira indietro anche sulla questione Dell’Utri: “In mancanza di sanzioni, ma soprattutto in assenza di una autoregolamentazione deontologica, la responsabilità politica rimarrà impunita, nulla più che un pio desiderio, con la conseguenza che si è arrivati a candidare e fare eleggere a Palermo, politici sotto processo per concorso esterno in associazione per delinquere di tipo mafioso, come Marcello Dell’Utri e Calogero Lo Giudice”.