Trema ancora la maggioranza del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Ad agitare gli animi questa volta è la riforma delle Province. L’Udc, infatti, non ha gradito i disegni di legge presentati in Commissione Affari istituzionali all’Ars dal presidente Antonello Cracolici, del Partito democratico. “È un bluff”, ha attaccato il leader regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione.
“Il ddl – ha proseguito il leader regionale dei centristi parlando con la Repubblica – di fatto fa rimanere in piedi questi enti cambiandone soltanto il nome. A noi non sta bene: vogliamo che le Province spariscano completamente e che le competenze vengano suddivise tra Regioni e Comuni”. E ha concluso: “Non voteremo questo testo che ci sembra una presa in giro rispetto alle promesse fatte ai siciliani”.
Un problema per la maggioranza del governatore siciliano che, senza i voti dell’Udc, potrebbe non superare la prova di Sala d’Ercole lasciando incompleta quella che, a oggi, è la riforma più importante portata avanti dal Governo regionale. Secca la replica del presidente della Commissione Cracolici: “Il testo da me presentato è stato annunciato all’assessore Patrizia Valenti, al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e anche al segretario regionale dell’Udc Giovanni Pistorio. Sono sorpreso dunque di questa reazione. Non parlino di bluff, dicano piuttosto cosa vogliono fare”.
“Pur apprezzando lo sforzo di Cracolici e dell’assessore Valenti – dice Pistorio – riteniamo questa ipotesi di riforma delle Province non soddisfacente. Siamo d’accordo con l’istituzione delle città metropolitane, ma non ci concince per nulla la soluzione relativa ai liberi consorzi di Comuni, che liberi non sono e che ripropongono solo un surrogato delle vecchie Province”.
I disegni di legge attualmente in esame in Commissione sono 18 e l’organo legislativo sta lavorando per definire il testo di base da presentare in Aula e su cui far confrontare i parlamentari regionali. Tra questi c’è anche quello del leader delle opposizioni, Nello Musumeci, condiviso anche dal Pdl, che di fatto chiede di ripristinare le Province e gli organi elettivi.