Abbiamo sentito tutti, anche i nati prima del 1940, parlare di festa del ringraziamento. Che siano stati dei film, telefilm, cartoni animati o serie televisive a stelle e strisce: in qualche modo la tradizionale festa del ringraziamento è arrivata nelle case di tutti. Ma il “Thanksgiving”, Giorno del Ringraziamento, non ha una data fissa, come il Natale, ma si sposta in modo molto simile alla Pasqua. Il giorno del Ringraziamento si festeggia ogni quarto giovedì di novembre negli Usa, mentre in Canada si festeggia pgni secondo lunedì di ottobre, qualche settimana prima dei cugini statunitensi.
Sul primo giorno del ringraziamento e sulle radici della feste si hanno elementi certi. Infatti, la prima volta che gli americani celebrarono il giorno del Ringraziamento, era il 1621 dopo il raccolto nella città di Plymouth, nel Massachusetts, i padri pellegrini si raccolsero per ringraziare Dio dei frutti ottenuti dalla terra. Ma per ottenere l’ufficialità e il riconoscimento come festa, quindi per essere “rossa” sul calendario, la celebrazione creata dai padri pellegrini ha dovuto attendere il 1863. Proprio in quell’anno durante la guerra di secessione americana, il presidente Abramo Lincoln proclamò la celebrazione del giorno del Ringraziamento che nel tempo perse il suo profondo significato cristiano e diventando sempre più una festa nazionale legata alle tradizioni del paese nordamericano.
Uno dei temi che attraverso lo schermo e la tradizione domina il giorno del ringraziamento è sicuramente l’immagine di una grande tavola imbandita con un tacchino lucido e profumato da ammirare. Ma non è solo tacchino. Innanzi tutto la tradizione vuole che la cena non sia mai fatta al ristorante, ma che venga organizzata sempre in casa con i familiari e gli amici. Il tacchino, di cui non si può proprio dare una ricetta generale perché, come ogni buona tradizione americana, tutte le famiglie americane hanno la loro ricetta segreta.
Ma perché proprio il tacchino? Non avevano altro i padri pellegrini? Agli Aztechi, alcune fonti, fanno risalire la tradizione del volatile da mangiare in questo giorno speciale per gli americani. Il popolo indigeno, infatti, offrì i tacchini in dono agli spagnoli che successivamente li portarono nel vecchio continente e in breve tempo la sua presenza divenne così consueta da fare dimenticare agli europei che si trattasse di un prodotto “straniero” e assimilarlo nella loro tradizione. Ironia della sorte, il tacchino (americano come il Grand Canion e le cascate del Niagara) fu reimportato nelle Americhe un secolo dopo l’approdo sulle coste del Massachusetts dei Padri Pellegrini che lo hanno elevato a piatto della nuova tradizione americana.