La libertà di stampa su tutto, negli Stati Uniti: Julian Assange non sarà incriminato per le rivelazioni di Wikileaks. Il dipartimento della Giustizia Usa ha deciso: se il fondatore di Wikileaks venisse trascinato in tribunale, si dovrebbe fare lo stesso con il Washington post, il New York Times e il Guardian. Lo rivela proprio il Washington Post, ma spiega anche che non è stata presa nessuna decisione formale.
Le probabilità che Assange finisca davanti al magistrato sono ridotte al minimo: a meno che l’australiano che ha fatto tremare il mondo non sia coinvolto in attività criminali che vadano oltre le pubblicazioni di documenti militari top secret. Il Dipartimento non rischierà di incriminare le testate giornalistiche più potenti d’America per aver pubblicato i documenti di Wikileaks.
Julian Assange al momento si trova nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e sfugge alla magistratura svedese che vuole interrogarlo su accuse di stupro. Assange si è sempre rifiutato di recarsi in Svezia per paura di una estradizione negli Usa.
Una vicenda che rimanda allo scandalo Nsa: la talpa del datagate è tallonato dal Dipartimento della giustizia che tenta di farlo rimpatriare, ma per il suo portavoce, il giornalista Glenn Greenwald il trattamento dovrebbe essere diverso: non ci sarebbe alcuna intenzione di metterlo sotto processo.