E’ il momento delle presentazioni, Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, ex iena, volto di Mtv, con un passato di aiuto regista di rispetto, lancia il suo “La mafia uccide solo d’estate”, la sua prima creatura da regista. Il film che Pif , che è anche il protagonista insieme a Cristiana Capotondi, ha ambientato proprio nella sua Palermo. Una Palermo, quella degli anni ’80, segnata dalle guerre di mafia, malata dalle infiltrazioni nella politica e nelle istituzioni, in cui gli uomini impegnati a lottare contro il sistema mafioso erano troppo spesso lasciati soli e altrettanto spesso perivano sotto i colpi di Cosa nostra. E’ in questo scenario che ha luogo la storia d’amore tra Flora e Arturo.
“Noi palermitani – dice Pif, che smentisce sorridendo ogni legame tra il film e il libro quasi omonimo di Angelino Alfano – siamo stati sempre troppo inclini nel voler quasi giustificare quanto accadeva nella nostra terra. Le scuse sempre le stesse: ‘Finché si ammazzano fra di loro’, oppure ‘era un fimminaro’… Le nostre coscienze si sono svegliate solo in occasione dei funerali dei vari Falcone, Borsellino, Chinnici, per poi riassopirsi subito dopo”.
Parole pesanti quelle dell’ex iena, che non perde occasione anche per tornare sulla sua diatriba con l’esponente del Partito Democratico, Mirello Crisafulli, calcando la mano sull’ennese, che lo ha già minacciato di querela per le dichiarazioni fatte durante l’ultimo convegno dei democratici di area renziana alla stazione fiorentina della Leopolda. “Crisafulli – aggiunge Pif – ha detto che mi querelerà, ma io sono disponibile al dialogo. Possiamo incontrarci in un hotel e parlare quando vuole, mi preoccuperò personalmente di controllare che non ci siano microspie, per parlare di appalti come vuole”.
“Sono stata molto colpita dalle stragi del 1992 – dice Cristiana Capotondi, che nel film interpreta Flora – Penso che abbiano toccato tutta la mia generazione. In particolare l’immagine che ho impressa in mente è quella di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi, che invita i mafiosi a convertirsi. Con questo film – conclude – ho avuto l’opportunità di vedere e vivere queste sensazioni con gli occhi di una siciliana e per me è stato molto importante”.
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