La Procura di Palermo avrà altri due mesi a disposizione per completare le sue indagini su Renato Schifani, senatore di Nuovo Centrodestra. A concederli è stato il gip del capoluogo, Piergiorgio Morosini, dopo che il giudice aveva respinto l’iniziale richiesta di archiviazione dell’inchiesta per concorso esterno fatta dai pm e, dopo avere fissato un’udienza in cui aveva sentito le parti, aveva dato loro quattro mesi per ulteriori approfondimenti.
Il termine indicato da Morosini, come scrive Il Fatto Quotidiano, è scaduto e la Procura ha chiesto altri due mesi per approfondire alcuni aspetti che sarebbero emersi proprio dagli accertamenti disposti su segnalazione del gip. A luglio, infatti, Morosini aveva sottolineato la necessità di sentire una serie di pentiti, oltre a quelli già ascoltati dalla Procura: Tullio Cannella, Giovanni Drago e Innocenzo Lo Sicco che avrebbero dovuto rispondere sulle presunte relazioni tra l’ex presidente del Senato e la famiglia mafiosa di Brancaccio. Mentre Nino Giuffrè, Mario Cusimano e Salvatore Lanzalaco dovevano essere interrogati sulle presunte relazioni tra Schifani e il boss di Villabate Nino Mandalà.