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Rosy Bindi al Giardino della memoria dei Ciaculli | “Vittime di mafia un esempio per tutti” /VIDEO

“Le vittime di mafia devono essere per noi un esempio. Questo Paese non dovrebbe avere bisogno di eroi per far rispettare la legge”. Il pensiero della neo eletta presidente della Commissione Antimafia in Parlamento, Rosy Bindi ha voluto dedicare la sua visita a Palermo, la prima da quando si è insediata in commissione, al ricordo delle vittime della mafia, con la visita al Giardino della memoria, che sorge proprio su un terreno confiscato alla mafia all’interno del parco palermitano di Ciaculli.

Insieme a lei il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico e la presidente della Commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro (CRIM) del Parlamento Europeo, Sonia Alfano, che ha fatto visita, insieme alla delegazione del governo, anche all’albero, piantato all’interno del Giardino, in memoria del padre, Beppe, giornalista ucciso dalla mafia.

Dopo la breve parentesi di Ciaculli, i presidenti si sono spostati nella sede palermitana della Dia, a Villa Ahrens, per partecipare a un convegno su “Le mafie nel mirino dell’Europa – Le strategie di contrasto a crimine organizzato, corruzione e riciclaggio di denaro attraverso il testo approvato dal Parlamento europeo e la direttiva relativa al congelamento e alla confisca dei beni proventi di reato nell’Ue”.

La neopresidente della commissione Antimafia Rosy Bindi ha commentato anche le parole dell’ex premier Berlusconi che aveva definito il boss palermitano Vittorio Mangano “un eroe”: “Sono parole che stridono con il luogo della memoria che ho visitato oggi a Palermo dove ci sono i veri eroi, quelli che hanno dato la vita. Sono parole che fanno male”, ha dichiarato.

“Sul capitolo dei beni confiscati siamo stati pionieri – ha detto la Bindi –, ma anche su questa legislazione occorre fare il punto. Quello dei beni confiscati è un patrimonio straordinario che equivale a più Finanziarie e in questo Paese, soprattutto in questo momento, non si può tenere fermo nulla”.

“Voglio rivolgere un appello ai professionisti: c’è una zona grigia troppo vasta – continua –. Il mondo economico ha mostrato di collaborare, mentre alcuni professionisti sono diventati punti di riferimento della mafia. Se gli Ordini hanno un significato – ha concluso – è perché assicurano che gli iscritti sono persone perbene”.

Gabriele Ruggieri

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Gabriele Ruggieri
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