Movimento No Muos diserta la manifestazione del 30 | “Tra gli organizzatori c’è Casa Pound”

di Redazione

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Movimento No Muos diserta la manifestazione del 30 | “Tra gli organizzatori c’è Casa Pound”

| martedì 26 Novembre 2013 - 16:30

Il Movimento No Muos non sarà a Palermo in occasione della manifestazione del 30 novembre. “Come Movimento No Muos  – si legge in una nota – sentiamo la necessità di chiarire le motivazioni per le quali non aderiamo all’iniziativa organizzata dalla sedicente “Rete No Muos” che si definisce apartitica e non schierata dal punto di vista ideologico”. Del Movimento fanno parte il Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos e le  Associazioni e i  Centri Sociali che si riconoscono nella Carta di Intenti.

“Ci risulta – continua la nota – che dietro la sigla “Rete No Muos” ci siano: lo Spazio Identitario Atreiu di Palermo e Casa Pound di Palermo, due delle sigle che fanno capo al comitato regionale Terra Nostra che raggruppa alcune organizzazioni di estrema destra siciliane. Questa rete che si definisce apartitica, quindi, ha alla sua base importanti realtà politiche che hanno condizionato e continuano a condizionare il panorama partitico della destra. Queste motivazioni sono per noi già sufficienti per dire non aderiamo”.

Il Movimento No Muos, spiega, si dichiara antifascista, anti-mafioso, antirazzista, antiomofobo e antimilitarista. “Per noi, dire no al Muos significa tendere a un modello culturale e di sviluppo della Sicilia – precisa il documento –  che vede la nostra terra come luogo di incontro di culture, come terra di pace e di accoglienza. Nella stessa data, a Niscemi, ad Alcamo, Messina, Palermo, etc…, si stanno organizzando iniziative di sostegno ai migranti. Diciamo via alle basi Usa e Nato e diciamo sì all’accoglienza e alla Sicilia come crocevia di culture”.

Le motivazioni che sostengono l’iniziativa del 30 novembre a Palermo vengono definite  dunque “populiste e strumentali” e  tendono “a un certo revisionismo storico”. Nel rispetto della nostra storia e del nostro percorso politico, “pretendiamo quindi  – conclude la nota – che nel corteo non siano utilizzati i nostri simboli e le nostre bandiere”.

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