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In Francia è boom di pietanze a base di cavallette | Saranno mai sulle nostre tavole?

Se c’è una cosa di cui noi italiani possiamo andare veramente fieri è la cucina: chiedete a qualsiasi  “trapiantato” all’estero quale sia la cosa che più gli manca del Belpaese, la risposta sarà molto probabilmente proprio il cibo.

Ma facciamocene una ragione, la globalizzazione ha ormai condizionato i nostri stili di vita, (anche se c’è ancora qualcuno che non ha intenzione di mettere piede qui), e se fino a qualche tempo fa gran parte delle pietanze della cucina orientale ci avrebbero fatto venire il voltastomaco, tra non molto potremo trovarle persino nei supermercati.

Bruchi, coleotteri, cavallette. In Francia sono diventate le pietanze più “cool” del momento. Festin Nu, un locale situato nella zona di Montmartre, ha letteralmente avuto un boom di richieste e prenotazioni da quando ha introdotto un menu a base di insetti. Il piatto più richiesto? Scorpioni giganti di acqua dolce, serviti con aglio nero fermentato in Corea e peperoni canditi.

Ma il successo è stato così eclatante che la famosa catena di ipermercati Auchan ha deciso di mettere in vendita nel suo store vicino Montepellier gli snack Crickeat, ideali per un aperitivo molto particolare a base di…cavallette e bachi da seta. Nella confezione ne vengono elogiate le qualità: le proteine contenute in 100 grammi di prodotto, corrispondono a quelle di 150 grammi di hamburger e, nonostante il costo non proprio irrisorio di 7 euro, questi snack hanno avuto così tanto successo che la catena ha deciso di metterli in vendita in quasi tutti gli altri centri (e probabilmente tenterà l’esperimento pure in Italia).

L’altra famosa catena Carrefour non è rimasta indietro, e ha deciso di mettere nei propri scaffali degli snack simili affidandosi alla marca Micronutris, che oltre agli stuzzichini salati come le patatine al gusto di cipolla-cavalletta e pomodoro-bruco, produce anche biscotti dolci al sapore di caramello-bruco.

Ribrezzo a parte, il rischio che tra qualche anno cibi del genere arrivino anche in Italia c’è. L’agenzia dell’Onu aveva già raccomandato nel 2008 il consumo di insetti piuttosto che di carne, sia per questioni legate all’ambiente sia per ragioni economiche in quanto non solo potrebbero risolvere, seppur in minima parte, il problema della fame nel mondo, ma il consumo aiuterebbe la diminuzione delle emissioni di gas serra causate dall’allevamento del bestiame.

Francesco Reina

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Francesco Reina
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