Il Salvatore. È così che i dipendenti di Sicilia e-Servizi e Sicilia e-Servizi Venture (il socio privato) definiscono, in un mix di speranza, ironia e sarcasmo, Antonio Ingroia, che oggi si è insediato alla guida della società per l’informatizzazione della Regione. Ad accoglierlo Dario Colombo, direttore operativo, e Massimo Costa, presidente del collegio sindacale.
“La prima riunione operativa sarà fondamentale – ha detto l’ex Pm – per verificare con mano quali siano le reali condizioni della società. Poi potremo pensare al piano di risanamento”.
Primo onere da risolvere, tra tutti, la lettera di licenziamento che incombe sui 76 dipendenti di Sicilia e-Servizi Venture, che al 20 dicembre si ritroveranno senza lavoro. “Sono lavoratori – prosegue Ingroia, che non fanno capo alla Regione, ma sono anche i depositari del know-how. Quindi faremo di tutto per salvarli, possibilmente scoprendo chi si è arricchito con i soldi dei finanziamenti pubblici ed europei destinati al progetto”.
Nelle ore che precedono l’arrivo di Ingroia alla sede di via Thaon de Revel a Palermo la curiosità dei dipendenti è palpabile. Da anni infatti Sicilia e-Servizi attende il momento in cui si definisca la prospettiva per il futuro. Alcuni lavoratori sono perplessi: “Speriamo che abbia le competenze giuste. Perchè qui c’è bisogno di un progetto”, dicono.
Ingroia ha poi incontrato i lavoratori nel pomeriggio, dopo che con una richiesta protocollata i dipendenti avevano chiesto di poter parlare con lui. Anche ai diretti interessati ha promesso che si sarebbe impegnato per conservare il loro posto di lavoro, ma che le sue “intenzioni dovranno comunque confrontarsi con quelle della politica”. Una dichiarazione che, riferiscono alcune fonti interne, ha oltremodo preoccupato i lavoratori, dato che è stato proprio l’attuale governo regionale a mettere in liquidazione l’ente.