Fabio Chiovaro e Gianni Fiorellino si sono incontrati per parlare di lavoro: è bastata questa dichiarazione del cantautore napoletano a scagionare il presunto capomafia della Noce. Sarebbe stato proprio il mestiere di Fiorellino a salvare Fabio Chiovaro, sotto processo per associazione mafiosa, e assolto dall’accusa di violazione della misura della sorveglianza speciale.
Chiovaro, difeso dall’avvocato Tommaso De Lisi, si è trovato imputato di avere violato la sorveglianza speciale perché il 12 giugno del 2012 fu trovato dalla polizia in casa in compagnia di amici, familiari, del cantante Fiorellino e di un pregiudicato. La presenza di quest’ultimo – ai soggetti alle misure di prevenzione è vietato stare in compagnia di pregiudicati – fece scattare la denuncia.
Oggi, però, in difesa di Chiovaro ha deposto il cantautore partenopeo che, oltre a decantare le doti di paroliere del presunto mafioso che avrebbe scritto di testi di diverse sue canzone, ha raccontato che il pregiudicato era lì perché gli fa da autista e non per incontrare Chiovaro.
Fiorellino e Chiovaro si sarebbero visti per parlare, appunto, di lavoro perché, il cantante si sarebbe dovuto esibire nel quartiere il giorno successivo. La testimonianza è stata ritenuta credibile dai giudici della prima sezione del tribunale di Palermo che hanno assolto il presunto boss.