Sei persone agli arresti domiciliari con l’accusa di stalking, violazione di domicilio aggravata dalla violenze sulle cose, danneggiamento aggravato, violenza e minaccia per costringere a commettere un reato, e altre cinque denunciate a piede libero. È il bilancio di un intervento della polizia nel quartiere Zen 2, a Palermo, per tenere a freno le tensioni di un nucleo familiare scaturite dall’arresto del capo famiglia, Carmelo Savasta, 64enne, per l’esecuzione di una condanna definitiva a 6 anni e 1 mese per violenza sessuale.
Il procedimento penale è durato, nei vari gradi di giudizio, circa 9 anni, nel corso dei quali – spiega la polizia in una nota -, in nome di un malinteso senso della famiglia, gran parte della famiglia dell’imputato si è fatta “clan”. Quando ieri gli agenti hanno portato via l’uomo dalla sua abitazione in via Rocky Marciano allo Zen, un folto gruppo di familiari, ha scagliato invettive e contumelie nei confronti di una famiglia di vicini, e in particolare a una donna, la cui testimonianza nel procedimento penale per violenza sessuale a carico di Carmelo Savasta, 64enne, è stata ritenuta cruciale ai fini della condanna dell’uomo. Stesso trattamento per una figlia del condannato, che abita in una casa vicina, testimone contraria al padre nello stesso procedimento penale e allo stesso modo ritenuta da sorelle e cognati, responsabile della condanna dell’uomo.
I familiari dell’arrestato e il 64enne stesso, con le buone o con le cattive, le hanno provate tutte nel corso degli anni, operando una incalzante pressione sulla donna, in una circostanza, presentandole addirittura una dichiarazione già precompilata di ritrattazione delle precedenti accuse che la vittima ha rifiutato di firmare.
Ieri, ad arresto eseguito, la vendetta non si è fatta attendere e si è manifestata prima con pesanti danni alla casa e poi, proprio quando la donna con i suoi parenti si trovava in Commissariato per denunciare il danno subito, con l’occupazione abusiva dello stesso alloggio da parte di una coppia di coniugi apparentemente estranei alla vicenda.
Nei confronti degli arrestati, quattro parenti del condannato e la coppia di coniugi che ha occupato abusivamente l’alloggio, tutti sottoposti agli arresti domiciliari, è stata disposta anche la prescrizione del divieto di comunicazione con persone diverse da quelle con loro conviventi. Le vittime sono state invece accompagnate dai poliziotti in località diversa, da loro stessi indicata, dove poter abitare in condizioni di massima sicurezza.