“Ci hanno definito populisti rabbiosi. Mi piace! #populistarabbioso”, Così su Twitter Beppe Grillo ha lanciato l’ultima sua provocazione e si è schierato apertamente contro il premier Letta usando il suo blog dove ha scritto: “Certo, siamo rabbiosi verso questi partiti che hanno depredato il Paese e ora si atteggiano a salvatori. Certo, siamo populisti rabbiosi e quando avremo la maggioranza, cancelleremo dalla Storia questa classe politica. Populista rabbioso? Mi piace!”
E sul post scrive: “Capitan Findus Letta ha molti meriti, nipote del Gran Ciambellano Gianni Letta, il consigliere di Berlusconi, nipote acquisito di Napolitano che lo ha nominato presidente del Consiglio in una notte tempestosa insieme a Testa d’Asfalto, mentitore professionista sul finanziamento dei partiti e sulla legge elettorale, in carriera politica da bambino (non ha mai fatto altro nella vita), pollo di allevamento della democrazia cristiana traslocato nel pdmenoelle, capace però di esprimersi in lingua inglese (un merito incommensurabile per un politico italiano), ammiratore di Andreotti, uno dei peggiori figuri della Prima Repubblica, mentore dell’alleanza con il pdl sin da prima delle elezioni quando invitò a votare pdl piuttosto che Il MoVimento 5 Stelle”.
E parlando di Enrico Letta, il leader del Movimento 5 stelle non le manda a dire: “Questo signore sta perdendo la testa. Lui sa che la politica dell’austerità voluta dalla Bce per salvare i crediti delle banche tedesche e della Germania nei nostri confronti ci porterà a schiantarci contro il muro. Lo sa benissimo. È come un condannato nel braccio della morte che vuole guadagnare tempo. Il debito pubblico esplosivo e il rapporto con il Pil avviato a sfondare il 140% nel 2014 sono una miccia che non si può spegnere con le misure ridicole proposte da duo Letta/Saccomanni. Il Nipote ha spiegato che se non diminuiranno le tasse Grillo rischia di andare al 51%, subito dopo ha aumentato le tasse sulla benzina e sui conti correnti. Un simbolo di coerenza e di lucidità. E’ il primo esempio di un attaccapanni premier, chi ci appende i vestiti da lui vuole una cosa sola, il mantenimento dello status quo, anche a costo di tenere il kazako Alfano e la ligrestina Cancellieri attaccati alle loro poltrone esponendosi a figure di merda colossali. Letta ha detto che “le primarie sono la risposta al populismo rabbioso”. Finalmente una verità. Certo, siamo populisti e riconosciamo nella volontà popolare la vera democrazia”.