Qingdao, una grande città portuale nella provincia cinese di Shandong, vive da 24 ore un incubo: un oleodotto è esploso in città venerdì mattina mentre alcuni operai stavano riparando un guasto all’impianto. Il bilancio è drammatico: 47 morti e 136 feriti, di cui alcuni gravi. Evacuate diciottomila persone.
Ci sarebbero state due esplosioni a seguito di un incendio: questa la prima ricostruzione di quanto accaduto all’impanto di proprietà della Sinopec, la principale compagnia petrolifera cinese. Proprio l’oro nero si è riversato per le strade e in mare, portando l’incendio sulla cosa: l’area contaminata dalla perdita – durata 15 minuti – è di circa 3 chilometri.
Le esplosioni hanno provocato alcune voragini lungo le strade, alcune lunghe un chilometro e mezzo. Sui social tante le foto che mostrano il cemento in frantumi: aperta un’indagine, esclusa l’ipotesi terrorismo.