È guerra aperta tra il Consiglio comunale di Palermo e Maurizio Zamparini. Al centro delle polemiche due palazzine realizzate in un’area di circa tremila metri quadrati destinata al verde storico, grazie ad una variante urbanistica. La Commissione al ramo ha riscontrato “troppe anomalie a favore del privato” .
Secondo quanto stabiliva la convenzione stipulata dal Comune con l’imprenditore friulano, in cambio della variante la società doveva realizzare le palazzine e poi avrebbe dovuto cederle all’amministrazione comunale. Avrebbero dovuto ospitare oltre ad uffici, uno spazio didattico e una ludoteca a disposizione degli abitanti dello Zen. Edifici realizzati e mai consegnati.
In più sul tappeto ci sono altre discrepanze che riguardano lo studio di fattibilità, che due anni fa ha dato il via alla realizzazione del centro commerciale. Tra le altre cose “un disallineamento del 300 per cento sugli affitti corrisposti dai negozianti”, sottolinea il consigliere comunale Pierpaolo La Commare, vice capogruppo del Mov 139. “La società aveva indicato un prezzo di circa 80 euro al metro quadro. In realtà c’è chi paga anche 650 euro”. Otto commercianti sono già in causa con il Centro commerciale e non pagano l’affitto da almeno sei mesi.
Inoltre si riscontrano “anomalie” come le modifiche della convenzione originaria votata da Sala delle Lapidi nel 2006. Saltato “l’impegno ad assumere i 30 braccianti agricoli che lavoravano nell’area destinata al verde storico e il pagamento di 50 borse di studio per studenti disagiati dello Zen”, sottolinea La Commare.
“Chiediamo che queste opere vengano al più presto consegnate e allo stesso tempo che la Regione – conclude La Commare – rivisiti la normativa che regola i centri commerciali con controlli ex post”.