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Sanità, la storia infinita della nomina dei manager | Le regole cambiano ancora con l’ok dell’assessore

Cambieranno ancora le regole per la selezione dei direttori generali delle aziende del Servizio sanitario regionale. “Sarà indispensabile tenere conto delle valutazioni della commissione legislativa circa il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano sanitario regionale”, ha detto il presidente della commissione Sanità dell’Ars, Giuseppe Digiacomo, illustrando il contenuto della risoluzione approvata all’unanimità dalla commissione con parere favorevole dell’assessore, Lucia Borsellino.

Un parere, quello dell’assessore alla Salute, che lascia perplessi molti osservatori perché sembra far rientrare dalla finestra l’intervento della “politica” in una selezione di nomina che invece – con l’istituzione di un team di esperti – aveva cercato di ottenere la massima trasparenza e “neutralità”.

Anche la Commissione Ars si avvarrà del lavoro di un pool di esperti, nominati dalla commissione stessa, che si affiancherà a quella portata avanti in questi mesi dalla commissione di tre esperti nominati dalla Regione e “che lavoreranno a titolo gratuito – spiega il parlamentare PD – che servirà a valutare e comunicare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi dei direttori come disciplinato già dalla legge 5 del 2009. La risoluzione diventerà presto una norma di grande valenza che servirà a integrare qualunque altro criterio di scelta, proprio perché la valutazione – conclude Digiacomo – non può non tenere conto del lavoro già svolto dei direttori”.

Pronta la critica del segretario generale della Cisl Funzione Pubblica, Gigi Caracausi: “Lo avevamo detto anche pochi giorni fa, e i fatti ci stanno dando tristemente ragione: la lunga, complicata e contraddittoria selezione dei direttori generali della Sanità è servita a ottenere un solo risultato: il commissariamento perenne delle aziende sanitarie siciliane. Il controllo, cioè, della politica in questo settore di primaria importanza per i siciliani rimane fortissimo”.

Il paradosso – prosegue Caracausi – è evidente. Si è sbandierata la novità di questa procedura di selezione. Si è sottolineata la trasparenza che avrebbe contraddistinto ogni passo. Si è parlato persino di ‘rivoluzione’. E alla fine, tutto quel lavoro rischia di finire in un cestino. Mentre qualcuno dei ‘bocciati’, quindi qualche aspirante manager considerato ‘inadeguato’ a ricoprire quel ruolo, rischia di essere ripescato sulla base delle vecchie, stantie, discutibili logiche del passato. Nessuna novità, quindi, nella Sanità siciliana”.

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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