Arrestato l’attentatore di Libération | La polizia lo trova quasi morto in un parcheggio

di Redazione

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Arrestato l’attentatore di Libération | La polizia lo trova quasi morto in un parcheggio

| giovedì 21 Novembre 2013 - 09:15

È Abdelhakim Dekhar l’uomo che ha sparato nella redazione di Libération e seminato il panico a Parigi. Lo ha trovato ieri sera la polizia francese a Bois-Colombes, in un parcheggio sotterraneo. L’uomo era già stato condannato nel 1998 a quattro anni di reclusione per avere armato i due rapinatori che poi vennero soprannominati “i nuovi Bonnie e Clyde”.

I poliziotti hanno trovato l’attentatore in stato “comatoso” all’interno di un auto. Secondo gli inquirenti è possibile che l’uomo abbia tentato il suicidio facendo abuso di una grande quantità di farmaci e barbiturici. Sarebbe stato un  amico dello stesso Dekhar ad avere messo la polizia sulla strada giusta per trovarlo e poche ore prima Dekhar lo avrebbe chiamato per dirgli “Ho fatto un’enorme sciocchezza”.

A confermare la colpevolezza di Dekhar è arrivata l’analisi del Dna che inchioda l’uomo come l’autore dell’attentato. Sono state trovate, infatti, tracce di Dna sui bossoli esplosi nella redazione di Libération e alla Societé General, arrivata anche la conferma che fosse lui l’attentatore per via delle tracce ritrovate nella Renault Twingo che Dekhar ha usato per arrivare al La Defense.

Per la polizia francese non è un nome del tutto sconosciuto quello di Abdelhakim Dekhar. L’uomo era già stato arrestato e incarcerato alla fine degli anni novanta per essere stato accusato di essere “il terzo uomo” nel caso Florence Ray e Audry Maupin, la coppia di studenti che il 4 ottobre del 1994 terrorizzò Parigi uccidedo tre poliziotti e un tassista. Fu Dekhar a fornire, secondo i giudici che lo condannarono, le armi ai due ragazzi.

Intervistata nella notte l’ex avvocato di Dehkar racconta “Dehkar era un uomo estremamente enigmatico, molto intelligente, ma difficile da cogliere fino in fondo – aggiungendo – era un po’ mitomane. Ha sempre detto che lavorava per i servizi segreti francesi”. Soddisfazione per l’operazione di polizia è stata espressa nella notte dal ministro dell’Interno, Manuel Valls e dal ministro della Giustizia, Christiane Taubira.

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