Uno sguardo attento e appassionato, uno spaccato vivido di una realtà complessa e piena di mistero. Questo racconta Valentina Gebbia nel suo ultimo avvincente romanzo “Acquasanta” per Edizioni Leima. Un volume dedicato a un quartiere della sua amata Palermo. Filo conduttore l’acqua che lega e permea l’intero racconto.
Protagonista di “Acquasanta” la famiglia Mangiaracina che torna a indagare su un delitto. Terio, Fana e mamma Assunta, vanno via da Borgo Vecchio e si trasferiscono nella borgata marinara. Qui saranno impegnati nella risoluzione di un omicidio. La famiglia torna al centro di un racconto della Gebbia “dopo un bel po’ di anni, perché avevo un po’ abbandonato questi personaggi, sia per questioni personali sia perché non mi andava di scrivere: il tema sarebbe stato la sanità siciliana”. “Poi è arrivata l’ispirazione – continua l’autrice – e ho deciso di tornare a parlare della famiglia che è un po’ anche mia e di molti lettori appassionati”.
A fare da scenario la passione dell’autrice per il cinema. La trama trae spunto da una pellicola girata un paio di anni fa dalla stessa autrice, con la regia di Giuseppe Gigliorosso. L’intreccio evolve tra una ripresa e una “rìanata”, verso la risoluzione dell’enigma, che porterà i protagonisti a svelare un angolo unico e nascosto di Palermo. Un viaggio alla scoperta del simbolo della dea madre Tanit “vita e morte. Fine e rinascita. Tanit è la natura, la terra, il ciclo vitale, Dio”.
La Gebbia restituisce al lettore istantanee della Palermo, punica, borbonica, elegante in epoca liberty, culla di tradizioni e di misteri ancestrali, ma anche caotica, disordinata e incoerente. Un racconto fluido, misto come le razze della sua gente. Un genere “arancione”, come ama definirlo la stessa autrice. “Arancione perché sicuramente non è un noir ma nemmeno un giallo classico – dice Valentina Gebbia – c’è l’ironia e l’umorismo che serpeggiano in ogni mio libro. E poi c’è anche un po’ di rosa. Quindi giallo e rosa, arancione mi sembra la definizione giusta”.
“Acquasanta” sarà in libreria a partire dal 26 novembre.