Occupazione sì, occupazione no? Al liceo classico Umberto I di Palermo la risposta è “sì”, ma con tanti dubbi. A partire dai molti studenti fuori dalla scuola questa mattina: più di metà della scuola voleva entrare e svolgere regolarmente le attività scolastiche.
Sui marciapiedi di via Filippo Parlatore anche i professori e la vicepreside Maria Butera, che non vuole avere a che fare con la stampa ma parla in modo concitato con i carabinieri: la scuola non viene sgomberata, ma la tensione è tanta.
“Questa occupazione è ingiusta, in assemblea si è votato e si è deciso per il no”, afferma uno degli studenti fuori dal cancello del liceo, Saverio Macaluso “Questo tipo di protesta non ha mai funzionato: i problemi dell’Italia restano”. Attorno a lui tanti compagni che annuiscono, ma anche tanti genitori. Delle mamme raccontano: “I nostri figli sono lì dentro e non sanno neanche perché occupano”.
Di tutt’altro parere invece i ragazzi che sono dentro l’atrio, con striscioni e megafoni: “Noi occupiamo contro il governo delle larghe intese”, spiega la studentessa Michela Di Gregorio “Il paese è nell’ingovernabilità e le nostre scuole ci cadono addosso”.
L’Umberto I è uno dei primi licei occupati della città, in tutto sei: agli umbertini si sono uniti gli studenti del liceo scientifico Croce, del linguistico Ninni Cassarà, dell’Itc Ferrara, dello scientifico Ernesto Basile e dell’istituto per il turismo Marco Polo. Il clima inizia ad essere bollente e altre scuole potrebbero unirsi alla protesta.
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